A volte il meglio viene buttato via, in nome nel nulla più assordante; questo piano lasciato fra la spazzatura è la fine indegna che stiamo facendo fare al meglio di noi stessi, in quest’epoca dove laBellezza non viene più vista e riconosciuta, dove vige la legge del più meschino e becero vuoto interiore, e dove le note di Bach vibrano ancora e solo negli animi dove una fiamma è rimasta accesa. E’ il Requiem della nostra Cultura, della nostra vera Ricchezza, della nostra Forza, svenduti per un’ora davanti a un video insulso, per una macchina di lusso presa a rate e che non possiamo permetterci, per un maxi schermo che non finiremo mai di pagare, preso con l’unico intento di tuffarci nella melma rincoglionente dei media fasulli e manipolati. La Morte non avrà mai fine, finché non si decide di uscire dalle bare che ci si costruisce attorno ogni giorno.
Ok, ok, oggi l’umore è quello che è; il tempo, il sole che non esce, la consapevolezza che ogni tanto qualche tarlo grigio mi si intrufola nello stato d’animo e poi escono queste cose qui, che tanto allegre non sono, ma… ma fanno pensare. E pensare fa sempre bene. Il Commendatore qui si viene a prendere Don Giovanni e se lo porta all’inferno.. perché? Ma perché lui non si è pentito di averlo ucciso. Non c’è redenzione senza pentimento e Don Giovanni, ha scelto. E Mozart, che di solito mette grande allegria, qui non è magnanimo, perché la Vita non lo è… e men che meno lo è la Morte.
La scena rende bene; anzi, direi benissimo.
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