Esistono persone che hanno una marcia in più. Esistono! Ne ho incontrata qualcuna, ogni tanto, e mi sono sentita privilegiata, fortunata. Sono quelli che se arriva una tempesta, di quelle da farti tremare i polsi, ti guardano e sorridono, mentre cercano di salvarsi la pelle e di salvarla anche a qualcun altro. Li ho visti che non mollano mai.
Esiste, dunque, questo tipo di persone che non si abbatte mai, che ha sempre un buon motivo per andare avanti e lo senti che non sono spaventate, ma che hanno una gran voglia di voltare pagina, nonostante tutto, anche nelle situazioni peggiori e anche se non sanno cosa c’è scritto sulla pagina successiva. Sanno essere così perché sono loro che si scrivono la loro pagina successiva. Sono quelli che nella mitologia, anche se sottoposti a prove disumane, non mollano mai!

Le ho osservate per anni, cercando di capire che cos’è che le muove, qual è il loro fulcro di equilibrio, il traino che le porta avanti, sempre con il sorriso negli occhi, anche quando da fuori sembrerebbe che non c’è proprio niente da ridere. Penso di averle capite, finalmente, e mi tocca scriverne, perché reputo questa una scoperta importante e non vorrei venisse persa fra le involuzioni fumose delle effimere emozioni; un po’ come accade alle fiamme vivide finché c’è legna secca che le alimenta, ma che poi quando nessuno mette più legna, si spengono e rimane solo cenere.
A queste persone piace vivere e soprattutto gli piace quello che fanno; è questa la spiegazione. Gli piace proprio, perché hanno una vera e profonda passione per tutto ciò che li fa sentire vivi e non importa di che genere sia il loro personale motivo che li muove; loro sanno che ogni giorno è un buon giorno per creare, per inventarsi la vita, a qualsiasi età, in qualsiasi condizione! Sanno mantenere viva la loro fiamma anche se vivono sotto un ponte e sono ridotti alla miseria, perché non è la miseria la cosa importante, ma il fatto che loro sono abbastanza vivi per scrivere un’altra pagina, giorno dopo giorno. Sono quelli che chiedono sempre qualcosa in più a se stessi, senza aspettare che altri lo facciano per loro. Lo sanno fare, tutto qui; hanno imparato. Sono gli eroi del nostro tempo e dei tempi passati. Sono gli esempi da seguire.
Ne ho visti di quelli a cui la vita aveva tolto tutto, ma proprio tutto, compresi gli affetti, le comodità, le sicurezze; alcuni non ci sono più, perché non hanno resistito, mentre altri si sono rialzati ogni giorno, con l’obiettivo di ricominciare e rendere quel giorno un po’ migliore del giorno precedente, riprendendo tutto da capo, magari più e più volte.
L’obiettivo alla fin, fine è migliorarsi, solo un po’, quel tanto che serve per avere qualche cosa da progettare per il giorno successivo, per mantenersi in movimento, per continuare ad esserci nel modo che piace, non nel modo che il mondo pretende da noi e nonostante tutto. Ecco, io dico che queste persone speciali, hanno una scintilla dentro che gli permette di non spegnersi mai, finché non hanno finito la loro missione.

Perché si parla di missioni personali; è di questo che sto parlando. Ci sono persone che sanno di averne una, che hanno capito per tempo quale è ed è per questo che non mollano mai; loro hanno chiaro l’obiettivo, hanno ben chiari i sogni da raggiungere e sono consapevoli del poco tempo che è messo a loro disposizione. Questo punto che hanno un tempo limitato ce l’hanno sempre ben chiaro, a proposito del post sulla paura di morire. Per questo non perdono tempo a lamentarsi o ad avere paura; sanno che non possono permetterselo.
Poi ce ne sono altre che non sanno di avere uno scopo, non ci hanno mai pensato, si sono sempre limitate a lasciarsi vivere, seguendo la corrente, senza darsi una direzione personale, senza combattere mai per dire: “No, io da questa parte non ci voglio andare; io voglio decidere la mia direzione e vado di là, anziché di qua, perché di là porto avanti la mia missione, mentre di qua non arrivo a niente!” Le persone così hanno sempre bisogno di qualcuno che gli dica cosa fare, come farlo e dove andare e come arrivarci; se poi gli va male, possono incolpare qualcuno ed evitano, ovviamente, di incolpare se stessi. Le responsabilità sono sempre di terzi, mai personali. Le persone così sono la maggioranza, mi spiace dirlo.
Chi ha la scintilla accesa, invece, fa quello che deve fare di propria iniziativa, anche se tutti e tutto gli dice che “No, no, è meglio andare di là, che ci vanno tutti, non vedi?!” il punto è che se vai sempre dove vanno tutti, solo perché ci vanno loro, tu non arriverai mai a fare quello che devi fare… e magari quello che dovevi fare era qualcosa di grandioso, chissà…

Le persone con la scintilla accesa, penso che ad un certo punto della loro vita hanno preso il timone in mano e si sono messe a comandare la loro nave, perché si sono stufati, ma davvero, davvero stufati, di fare i mozzi, di lavare il ponte dalla mattina alla sera, senza nemmeno sapere dove la nave è diretta, senza sapere nulla dei meccanismi che fanno muoverei i motori nella stiva, di come girano i venti, le correnti, senza sapere nulla del mare dove navigano e del quale sono circondati. Chi sa prendere in mano il timone è innanzitutto una persona estremamente, estremamente curiosa e delle cose della vita vuole sapere tutto; è vitale la curiosità, perché è il carburante che muove tutto.
Hanno scoperto che conoscere è meraviglioso; è da lì che arriva la scintilla, il sorriso negli occhi. Hanno scoperto che la Bellezza del mondo è sconfinata, infinita. Hanno scoperto l’Infinito, come direbbe Giordano Bruno; e anche Leopardi era una di queste persone, gusto per citarne uno che tutti hanno letto (ma se lo hanno letto a scuola, forse non lo hanno veramente capito). Leopardi è in buona compagnia; ce ne sono stati, e ce ne sono molti, molti altri. Basta cercarli e imparare da loro, perché il loro esempio è vitale, è importantissimo, perché testimonia che non si sta parlando di fuffa!!! Son cose vere, queste!

Ed è questo il motivo per il quale, togliere la capacità di essere curiosa ad una persona è un atto criminale; e non me ne vogliano gli insegnanti che qui approdano, leggono, e magari, loro malgrado, sono sottoposti a trattamenti di coercizione che non consentono replica, ma spesso questo atto criminale viene consumato proprio sui banchi di scuola, a partire dalla più tenera età.
Privare un bambino, o un giovane della sua curiosità, immergendolo in una noiosa sequela di nozioni, annoiandolo a morte, per anni e anni; privarlo della possibilità di avere stimoli, di avere piacere nell’apprendere, nel conoscere è l’atto più devastante che si può compiere sull’anima di un essere umano. Chi organizza i programmi ministeriali, a mio avviso questa cosa la sa benissimo, perché io sono complottara e mi rifiuto di credere che tanta dedizione a spegnere l’interesse ad apprendere, e di conseguenza l’interesse per la vita, sia casuale.
Però a questi satanassi, come direbbe Kit Carson, faccio presente che c’è chi si salva comunque, nonostante loro ed i loro metodi dedicati a spegnere le scintille; le persone con la scintilla sempre accesa non si accontentano dei nozionismi che hanno imparato a scuola, non si accontentano di imparare un mestiere senza capire a che cosa serve quello che faranno e spesso non si accontentano di fare sempre e comunque solo un’unica cosa nella vita. Le persone con la scintilla accesa, non si accontentano, a prescindere!
Detestano le specializzazioni, queste persone, perché conoscono e capiscono la vitale importanza di sperimentare, di mettersi alla prova, anche su fronti molto diversi, anche se questo costa fatica, perché richiede studio (uno studio portato avanti al di fuori e nonostante gli ambiti scolastici), dedizione, pazienza e molta, molta fantasia e forza di carattere. Mi spiace per i satanassi, ma queste persone si temprano da sole, si fanno da sole e non si lasciano plasmare!! E per quella legge che non conosce limiti, sono questi gli stessi che poi liberano anche gli altri.

Sono artisti del vivere, quelli con la scintilla sempre accesa. E non è facile, per nulla, perché la vita a volte regala a tutti di quelle mazzate che se non hai quella scintilla accesa, poi per riattizzare la fiamma è dura quanto voler riaccendere un falò sotto una pioggia battente che pare non finire mai. Eppure loro ci riescono, perché sanno proteggere quella scintilla, innanzitutto, e lo fanno con la curiosità, con la voglia di capire, di conoscere, di mettersi alla prova; lo fanno con l’immaginazione, che è sempre fervida e vede soluzioni dove tutti gli altri vedono problemi. Lo fanno con voglia di creare altro, cose mai create prima, cose mai realizzate da nessuno. È così che proteggono la loro scintilla e indirettamente, è così che proteggono l’umanità da se stessa e dal peggio che sa produrre.

Come disse il Corvo “Non può piovere per sempre” e prima o poi la vita ti mette di fronte a delle opportunità, che se sei acceso/a, sai cogliere, ma se sei definitivamente spento/a, non sai nemmeno vedere. Per questo è importante imparare da queste persone “speciali”, osservarle e fare un po’ di fatica per mantenersi sempre accesi; per questo è importante conoscere chi ha fatto la differenza. Sono ovunque, nel presente, ma anche nel passato; sono gli Artisti veri, i Poeti, i Folli che hanno saputo rivoluzionare idee, concetti, visioni della vita, a volte anche a costo della loro stessa vita. Perché il prezzo da pagare, a volte, può essere salato, ma non si ha scelta; si fa quel che va fatto, non c’è alternativa… o meglio, l’alternativa è morire prima di esser morti.
Se non ci si può permettere una bella fiamma vivida, perché a volte la vita picchia duro, davvero duro, almeno proteggiamo e vivifichiamo quell’unica scintilla che ci portiamo tutti dentro, perché è quella che ci fa scrivere senza paura una nuova pagina di vita ogni giorno, che ci rende degni della missione che abbiamo. A volte resistere, è già molto, è già una missione; in tempi bui come questi, tenere saldo il timone, nonostante la tempesta ed i demoni del mare che fanno di tutto per farci colare a picco, è un dovere, non è una scelta.
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