“Vivi nel presente”; questa è la frase che ho sentito dire a ripetizione, come un mantra negli ultimi trent’anni, da chiunque, anche da quelli che la new-age non sanno nemmeno cos’è. Ma è una frase che dicono tutti e come accade spesso, se la dicono tutti, allora deve essere vera. Ma io, vedete, osservo gli animali selvatici e vedo le poiane che si mettono in un punto favorevole, in alto, per avere la situazione sotto controllo, per captare ogni minuscolo movimento di qualsiasi potenziale preda al suolo.

Ecco, la poiana vive nel presente, con intensa concentrazione ed efficienza. Perché a lei, alla poiana, non serve esercitarsi con lunghe tecniche di meditazione per “vivere nel presente”. Lei è un animale selvatico e in quanto tale, nel presente c’è sempre. Ma che significa questo? Significa che la poiana e qualsiasi altro animale selvatico, non si dedica ad avere memoria e non si dedica ad immaginare il futuro. Lei è lì che caccia, ADESSO! Questo non significa che non non ha introitato una certa esperienza di vita volta a preservarle la pelle, ma nemmeno sta lì a rimuginarci sopra in continuazione come facciamo noi, ecco. La mente della poiana è dedicata a VIVERE e a preservare la continuazione della Vita della sua specie. Sa cosa deve fare per raggiungere l’obiettivo ben prima di aver imparato a farlo; è insito in lei, nel suo istinto e così è per tutti gli animali selvatici.

Ora, quando qualcuno mi dice di vivere nel presente, come fanno le poiane, sapete cosa rispondo io? Beh, gli rispondo che io posso vivere nel passato e immaginare il futuro, oltre che vivere nel presente e allora perché dovrei limitarmi al presente? Io faccio tutte e tre le cose, perché mi va così. A me piace ricordare le esperienze belle del passato e immaginare il meglio per me e per i miei cari per il futuro; e allora perché dovrei limitarmi a vivere solo il presente, ripeto? Le persone si irritano quando dico queste cose, perché “vivi nell’adesso” è il mantra spirituale che va per la maggiore e dire quello che dico io, significa scardinare una delle poche piccole certezze sulle quali poggia l’esistenza dei praticanti di yoga e dei frequentatori di templi e cattedrali intrisi di incenso.

Ma io la vedo così, perché conosco bene il comportamento degli animali; li ho osservati per anni e penso di aver capito che siamo diversi, noi e gli altri animali. Loro non ricordano e non immaginano; vivono. È sacrosanto e bellissimo, perché è giusto che sia così. Ma noi esseri umani, perché abbiamo la capacità di ricordare e di immaginare, se questa capacità va messa da parte per comportarci come gli animali? A che cosa serve vivere nel presente? Perché la gente si incazza quando gli dici che preferisci vivere nel presente e nel contempo immaginare il futuro e pensare al passato? Perché si incazzano quando gli dici che a te piace usare tutte e tre queste facoltà, anziché limitarti a una soltanto?

Beh, la spiegazione è semplice: noi esseri umani abbiamo una mente che è potente. Davvero!! E’ uno strumento potentissimo, la nostra mente; purtroppo non la sappiamo usare. E allora cosa succede? Succede che una facoltà come la capacità di ricordare, la usiamo per rivangare dolori e sofferenze e per alimentare paure legate ai ricordi peggiori e limitazioni legate alle stesse paure. E l’immaginazione? Beh, quella la usiamo per pensare al futuro e agli scenari più apocalittici e devastanti, per creare mondi senza vita, per creare universi invasi da specie aliene devastatrici, o, nel migliore dei casi, per vedere la fine definitiva autoinflitta dall’uso di ordigni nucleari.

Abbiamo due doni che nessuna altra specie ha: la memoria e l’immaginazione e li usiamo per infliggere a noi stessi le peggiori torture. IN questo ci facciamo aiutare dalla tecnologia, ovviamente, che a sua volta abbiamo prodotto noi, con la nostra immaginazione deviata. La tecnologia, che potenzialmente potrebbe renderci degli esseri felici e liberi dal lavoro fisico e dalle mansioni più frustranti e invece la usiamo per delegare tutto ciò che ci rende davvero umani, disumanizzando anche il meglio; la creatività.
E allora, mi spiace, ma io non vivo nel presente come fa quella poiana. Sarebbe bello, comodo e forse anche gratificante. Un po’ come quando stai sul lettino del massaggiatore e ti rilassi moltissimo, mentre le ore passano senza che tu te ne rendi conto. Ma quelle ore sono solo un anestetico che serve a liberarmi dalle tensioni di una vita piena di ricordi orribili e di immaginazioni nefaste; vivere nell’adesso è un anestetico, una medicina che lenisce la sofferenza, ma non sono certo ore vissute con tutto il mio essere, sfruttando tutte le mie potenzialità di essere umano pensante. A chi serve vivere nel presente? A chi non ha immaginazione in positivo e a chi non sa focalizzarsi sui ricordi migliori, questa è la verità. Sempre meglio vivere nell’adesso che farsi soverchiare da un futuro immaginato come apocalittico e da un passato inzuppato di orrori. Per non impazzire, è meglio l’adesso e io lo capisco.

Ma c’è un alternativa: l’alternativa è usare il ricordo e l’immaginazione in modo diverso, in modo utile a noi stessi e a chi verrà dopo di noi. Ma è difficile, perché tutti fanno quello che gli viene insegnato di fare fin dai tempi della scuola. Si studiano le guerre e nemmeno tutte e delle guerre si studiano le parti peggiori, facendole passare per degli eventi naturali e normali, che ci sono sempre stati e che sempre ci saranno, perché è così che agisce l’essere umano. Ma non si studiano le invenzioni meravigliose che uomini geniali hanno prodotto nel passato, non si studiano davvero le menti eccelse che hanno prodotto pensiero sublime e innovazione positiva. Non si studiano le arti, la Bellezza, la capacità di pensare in modo libero e autonomo.

Perché? Perché in questo modo e fin da subito, fin da bambini, ci convincono che non c’è soluzione al peggio. Rimaniamo manipolati, fermi e chiusi in un mondo fatto di conflitti, esposti alle peggiori paure e fermi nelle nostre convinzioni fatte di niente, di cupo e grigio arrancare nell’inutilità, nella sfiducia, nella rassegnazione. Certo, piuttosto che questo è meglio il presente, ma ci avete mai pensato che meglio del presente come via di fuga, c’è l’immaginazione di un futuro fulgido e meraviglioso, dedicato a preservare la Vita e a renderla degna? Ci avete mai provato a immaginare la vostra vita con desiderio profondo per qualche cosa che vi somiglia e che vi piace?

A questo serve l’immaginazione; a creare Bellezza, Pace, Magnificenza. “Fatti non foste per viver come bruti”, ricordate? E la memoria? La memoria non va coltivata nel senso nefasto della denigrazione continua dell’opera umana, ma nella contemplazione di ciò che l’umano ha prodotto di mirabile, di unico e meraviglioso. E’ urgente, perché più pensiamo al peggio e più ci concentriamo a creare il peggio!! Tutto nasce dal pensiero, anche la realtà in cui viviamo.
Non le riusciamo nemmeno più a vedere queste cose; la Bellezza, l’Armonia, la Luce che si diffonde in ogni piccolo elemento della Natura e in noi stessi, che siamo parte di questo mondo di meraviglie. Non le sappiamo più vedere, perché tutto ci porta a vedere solo il ciarpame e le brutture selezionate con dovizia dalle reti televisive, dal martellante meccanismo infernale dell’informazione deviata. Il degrado più becero, insignificante e distruttivo è diventato il quotidiano vivere. Ma questo è solo uno schermo di rappresentazione sul quale l’umanità è stata dirottata perché non veda ciò che c’è dietro allo schermo, ovvero un mondo potenzialmente meraviglioso.

Si può scegliere quali pensieri fare, su quale realtà concentrarsi e in questo senso sì, chi dice che il pensiero crea la realtà, mai come in questo caso questa frase è vera. MI viene da dare un consiglio, umilmente, dal basso del mio essere piccola particella di questo mondo: non rimanete chiusi nelle stanze del presente, con i vostri incensi in posizione yoga o con gli schermi della falsità che vi anestetizzano la mente sempre accesi! Uscite e osservate la Primavera, guardate ai vostri ricordi migliori, quando sapevate correre a perdifiato senza paura di cadere, quando eravate liberi di immaginare storie, colori e mondi che vi somigliavano. Immaginate un futuro più degno, pulito, puro e libero! Non lasciatevi spegnere e usate l’arma più potente che avete, ovvero la vostra mente, per desiderare, immaginare e creare un sogno diverso, un sogno che vi piace, che aspettate di veder crescere e concretizzarsi da tempo, ma che vi hanno tolto, perché vi hanno mentito e vi hanno detto che non si può fare.

Non è vero che non si può fare!! Tutto è realizzabile e se non ci credete guardate alle meraviglie del passato, non alle brutture. Qualsiasi grande cambiamento nasce da un’ idea, da un pensiero. Iniziamo a dedicare i nostri pensieri ai cambiamenti migliori e si abbia il coraggio di smettere di lasciare che altri pensino per noi, e ci dicano cosa pensare, perché questo è un limite imposto, ma è dannoso, devastante e noi possiamo farne a meno.
Tutti siamo liberi di pensare, di desiderare e di creare! Tutti! E allora facciamolo! Impariamo di nuovo a desiderare, se gli schermi devianti ci hanno atrofizzato queste meravigliose capacità! Immaginiamo un futuro diverso e concretizziamo il nostro pensiero! Riprendiamoci quello che è nostro. Ritorniamo ad essere umani, ricordiamoci di essere Esseri Umani, dimostriamo di essere degli Esseri Umani pensanti, capaci di ricordare il meglio ,di immaginare meraviglie, di realizzare Bellezza, Pace e Armonia!!
Abbiamo un tempo limitato; ricordiamoci di mettere in campo il meglio di noi senza farci limitare da nessuno. Immaginiamo il meglio di noi e facciamolo, concretizziamolo, ora, e prima di morire. Ops… scusate, ho parlato di morte? Non dovevo? Mi spiace, ma mi sa che se non se ne parla, non è che per questo non esiste. Ma l’ho fatto apposta, perché chi è consapevole di aver vissuto davvero e fin o in fondo, sfruttando tutto il proprio essere, lontano da devianti manipolazioni ed essendo schiavo succube di limitazioni imposte, poi, alla fine del gioco non ha nemmeno più tanta paura di andarsene.

Occorre vivere ora per non avere rimorsi e rimpianti, quando si arriverà nei pressi di quella porta che dovremo varcare e la fortuna di vivere non ci sarà più concessa. Sarebbe bene arrivare sulla soglia senza paure e avendo in mente una sola parola di consapevolezza per aver fatto tutto il possibile; se l’ultima parola sarà un sereno GRAZIE, vorrà dire che non c’è motivo di aver paura, perché abbiamo fatto quel che andava fatto, che avremo visto il mondo con gli occhi con i quali andava visto e potremo salutarlo serenamente.
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