CONCILIO DIVINO – LICAONE – DILUVIO
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Questa è la parte dove Ovidio racconta quanto Giove si indigna per quello che accade sulla Terra; vi ricordate no? …di quando nella puntata precedente si parlava delle quattro Età del Mondo e, ad un certo punto, siamo arrivati a descrivere l’Età del Ferro?! Ecco, sì, quella stessa età nella quale pare che viviamo tutti noi or ora, chiamata anche Kaly Yuga e che dal punto di vista del comportamento umano non è proprio il massimo della correttezza, della benevolenza e della rettitudine. 🙂
Ebbene, Ovidio racconta che quando Giove vide tutto ciò che gli uomini stavano combinando, si incazzò di brutto. È un po’ come se oggi gli dei ci osservassero e cominciassero un po’ a fremere di indignazione e meditare vendetta per tutto il casino che stiamo combinando (mafia, corruzione, collusione, violenza, traffico d’armi, traffico di esseri umani e via discorrendo…) Perché noi forse ce ne dimentichiamo, ma stando agli antichi testi, pare che gli dei da lassù ci tengano d’occhio. Ultimamente, sarà qualche secolo che non ci pensiamo per nulla, agli dei, e non so se sono molto contenti anche di questo fatto.

Giove 150 d.c. – Louvre
Quindi Giove guardava l’umanità dall’alto dell’Olimpo e come se non bastasse, gli tocca scendere per verificare alcune voci in merito all’operato di un certo Licaone. Bene, dovete sapere che Licaone era il Re degli Arcadi, ma non era propriamente uno stinco di santo, tutt’altro. Il mito lo vuole padre di 50 figli e di 2 figlie… era uno che preferiva concepire fiocchi azzurri, insomma. Ma il motivo per il quale Giove lo trasformò in un lupo, stando al racconto di Ovidio, non era certo questo, bensì il fatto che un giorno, Licaone gli offrì carne umana in occasione di un banchetto; questo al padre degli dei non andò proprio giù e così lo punì a dovere, mutandolo in bestia.

Ora, per chi non lo sapesse, fra le ipotesi sulla nuova alimentazione dedita a far fronte alla crisi mondiale creata dalla tanto paventata sovra – popolazione mondiale, oltre all’alimentazione con succulenti e gustosi insetti gonfi di ottime proteine, c’è anche quella di mettere sul tavolo l’ipotesi di nutrirsi di carne umana; come? Non ne avete mai sentito parlare?! Ma allora non siete dei veri complottisti, attenti alle regole del Nuovo Ordine Mondiale! Ma fa niente; fatto sta che oltre a pubblicizzare delle succulente bevande a base di sangue umano, come va tanto di moda oggi fra i divi di Hollywood, si cerca anche di far passare come ovvia e normale, l’ipotesi di nutrirsi di carne umana, visto che quella sintetica pare che non piaccia a nessuno.

Immagine dal Film Nosferatu – Il vampiro 1922
Come prima cosa, per far sì che una certa pratica venga accettata, si comincia a parlarne, aprendo così una finestra di Overton, ovvero una “possibilità” che altrimenti sarebbe stata scartata a priori da qualsiasi mente umana sana. E come lo si fa? Ma attraverso il cinema, la televisione, i romanzi, i mezzi di comunicazione in generale, no? Ecco, in merito a questo argomento, si sta facendo proprio questo e adesso. Le persone cominciano così a “prendere confidenza” con l’argomento e quando sarà il momento di proporlo come pratica effettiva, le persone saranno pronte ad accettarla. Come dire che i miti si ripetono; in fin dei conti, mica siamo nell’età del Ferro per nulla, no? Ma Ovidio ci ricorda anche che Giove… beh, ci osserva e che non è propriamente benevolo con chi pratica queste schifezze! 😉

Di Hannibal Lecter, in fin dei conti si parla da 30 anni…
Licaone viene tramutato in lupo, divenendo così metà uomo e metà bestia e nasce il mito del licantropo. Lo inventarono i greci anche questo, a quanto pare. Ma Giove non si fermò a questo; decide di convocare tutti gli altri dèi per metterli al corrente della sua decisione di spazzare via dalla faccia della Terra il genere umano. Giove comunica ufficialmente che ne ha piene le scatole di tutta quella feccia che aveva visto durante la sua visita sulla Terra (per chi si fosse perso la puntata precedente, la trovate nel Post Ovidio e le Metamorfosi – 3) e non ne può proprio più. Il concilio divino approva la decisione di Giove, seppure si chiedono tutti come sarà la terra senza gli umani che mettono incensi nei templi e pregano gli dei (gli dei allora non sapevano che oggi, gli umani, nemmeno avrebbero più saputo i loro singoli nomi).

Raffaello – Concilio degli dei – Villa Farnesina – Roma
Allora Giove li rassicura e dice loro che non si preoccupino, perché dopo aver spazzato via quella stirpe scellerata, la sostituirà con una più degna. Giove comincia così a ragionare sul modo più efficace per levare di mezzo la specie umana; pensa prima all’utilizzo del fuoco, mediante le armi che gli sono proprie, ovvero i fulmini, ma poi ci ripensa, temendo di incendiare l’etere e l’Olimpo, sede della stirpe divina. Decide allora per l’utilizzo dell’acqua che avrebbe distrutto il genere umano con un immenso diluvio.

Efesto (Vulcano) forgia il fulmine di Zeus (Giove)
I venti conosciuti nella mitologia greca sono 4: Bora, Zefiro, Euro e Noto. Ovidio ci racconta che Giove rinchiude i primi tre, in modo che non disperdano le nubi e libera Noto, il vento umido che arriva dal Sud e porta le piogge; così, racconta Ovidio “echeggia un gran tuono e una fitta pioggia scroscia giù dal cielo”. Ma Giove chiama anche suo fratello Nettuno, il dio dei mari ed anch’egli contribuisce a sommergere la terra, affinché l’acqua sovrasti anche le più alte montagne. E accade il disastro irreparabile; tutto viene sommerso dalla acque e l’umanità tutta viene spazzata via; quei pochi che si salvano dal diluvio, periranno di fame. E così, la giustizia secondo il volere di Giove, viene fatta.

Foto dal web – l’Arca di Noè
Descritto nella Bibbia, il Diluvio Universale con la storia di Noè incaricato di salvare le specie animali, lo abbiamo sentito raccontare più o meno tutti: Genesi cap. 7 – versetti 17-24
17 Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca che si innalzò sulla terra. 18 Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l’arca galleggiava sulle acque. 19 Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. 20 Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto. 21 Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. 22 Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta morì. 23 Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli animali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca. 24 Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.
E’ curioso come i testi antichi si ripetano in parallelo con varianti interessanti, ma con un filo conduttore univoco. Ora, ci sono due modi di interpretare questo tipo di scritti: 1.alla lettera, aspettandosi cataclismi reali; 2.in senso metafisico, cercando di comprendere il significato profondo che vogliono trasmettere a chi li legge (se c’è ancora qualcuno che li legge).Io non ho ancora deciso quale dei due modi voglio adottare.
Ogni tanto, vedendo il sudiciume e lo schifo umano, auspico una pulizia concreta, definitiva, irreparabile ed epurativa; un bel diluvio e fine della storia!! Poi mi dico che forse qualche cosa si potrebbe anche salvare e allora opto per una lettura metafisica, come dire che il diluvio è una metafora di una selezione che avviene spontaneamente fra gli uomini; alcuni rimarranno a un livello sottomarino, dove i sensi sono limitati dalla presenza dell’acqua; l’udito, la vista, il gusto, il tatto… quando siamo sott’acqua sono notevolmente limitati dall’elemento, no? Non vediamo, non sentiamo, non percepiamo con la completa efficienza dei nostri sensi, mentre se siamo fuori dall’acqua, i sensi sono più vividi e ci consentono di vivere in modo più diretto, presente e pieno. Siamo più presenti e consapevoli, insomma.

A proposito di metamorfosi, prendiamo esempio dalle farfalle e qui un esempio di come può avvenire una “speciazione”.
E lasciamo perdere se sott’acqua non respiriamo… che in quest’ottica preferisco pensare che questo è un dettaglio, perché se ci ragiono su, mi viene da dire che essere sommersi dalle acque equivale ad essere come degli zombie senza coscienza. 😀 😀 Ecco, mi figuro questa cosa, questa sorta di “divisione” fra chi rimane sott’acqua e non sa vedere e non sa capire, perché limitato dalla sua propria condizione, e chi invece emerge e può vivere appieno una vita diversa. Poi, chissà, magari fra un po’ comincia a piovere e gli dei smentiranno la mia teoria metafisica… che ne so?!
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