La lotta è in corso! Chi avrà la meglio?

8 risposte a “La lotta è in corso! Chi avrà la meglio?”
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Delizioso film di fantascienza…
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Sì, ma ho visto oggi dei bambini in una scuola nel bosco, che un cellulare non l’hanno ancora mai tenuto in mano, perché i genitori non gliel’hanno mai comprato. 😉 Si divertivano a saltare nelle pozzanghere e a tirarsi palle di neve. Alla fine hanno fatto cerchio attorno a un fuoco in una vecchia baita, dove si sono asciugati i vestiti, mentre io gli raccontavo una storia. Non è fantascienza. Ed è sbagliato continuare a pensare che non c’è alternativa. L’alternativa dipende da noi. 😉
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Vedi, secondo me l’alternativa dipende da dove vivi. In città è difficilissimo, però è vero che quando i bambini sono in vacanza, al mare o in montagna, il cellulare e la televisione se li dimenticano. Poi molto sta nei genitori: la mia esperienza in questo senso è stata negativa, ho tenuto le figlie il più possibile senza cellulare (non prima delle superiori, oggi ce l’hanno già alle elementari) e niente facebook fino ai 18 anni. Il risultato è stato che le figlie si sono trovate spesso escluse dalla vita sociale (e ti parlo di 6/8 anni fa). Non venivano invitate alle feste, perché gli inviti avvenivano via facebook, e i pericoli che volevo evitargli li hanno corsi lo stesso, perché quando erano a casa di amiche pasticciavano al pc insieme a loro. Resto cmq convinta di aver fatto la scelta giusta, ma è stata dura. Non so immaginare adesso…
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NOn so che dire, Raffa; io li vedo questi bambini, che a tutto pensano tranne che ai social. Molti vengono dalla città e i genitori li mandano qui proprio perché così non hanno “interferenze” malsane. Sono molto uniti e fanno parte di una cerchia di genitori che dedica molto tempo ai figli. Quando non sono a scuola, li portano in montagna, o al lago. Sono molto all’aria aperta; la città la vivono solo per dormirci, visto che hanno le case lì. Certo è molto impegnativo, perché uno dei due genitori non lavora e perché richiedono tempo, ma vedo che sono famiglie che si accontentano di poco e si aiutano a vicenda con molto slancio e semplicità. I più grandi sanno cosa sono i social, ma non li ho mai sentiti chiedere di poterci passare del tempo. Sarà che trovano di meglio.
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Questo è l’altro lato del problema. Sono certa che in una piccola comunità dove un nutrito gruppo di genitori fa queste scelte, sia ancora possibile uno stile di vita più semplice e umano. Ma dove manca la collaborazione degli adulti è molto più difficile. Anche certi programmi televisivi ho sempre evitato di vederli e di farli vedere in casa, piuttosto spegnevo la TV e mi inventavo qualcosa di alternativo per passare il tempo. Poi le ragazze andavano a scuola e lì non si parlava di altro che di programmi spazzatura che loro non conoscevano. E poi considera che io vivo in una piccola cittadina di provincia. Non so immaginare come possa essere crescere dei figli a Milano o a Roma.
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Sì, confermo che non deve essere facile; questi sono piccoli, (relativamente, perché a volte mi spiazzano per quanto mi facciano dei discorsi più maturi della media) i genitori sono tutti molto consapevoli e all’inizio erano perplessi sulla possibilità di creare una scuola parentale. Il punto è che loro sono un gruppo a parte sempre. Non hanno interferenze a scuola e non hanno interferenze nella vita famigliare. Eppure fanno una vita sociale molto movimentata e piena e non li ho mai visti annoiati. Mai. Dipende molto dagli adulti; questi tre anni hanno creato delle realtà che prima forse sarebbero state inimmaginabili. Ma quello che voglio dire è che se ci riescono loro (e non sono poi così pochi), ce la possono fare anche altri.
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Certo, su questo concordo assolutamente.
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Come ho detto poc’anzi su altro post, per cominciare, bisogna crederci, innanzitutto. Poi averne una visione chiara e infine, realizzarlo. 😉
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