Sono andata come mio consueto a fare due passi nelle zone dei pascoli; mi dimentico sempre di che giorno e mese è, quindi mi sono stupita di trovare in giro tanta gente, che “Manco fosse domenica!” Mi son detta… “O forse è domenica?! Mah…” Poi pensandoci su mi è venuto in mente che siamo quasi a ferragosto ed il periodo si presta ai pascolamenti umani anche nei giorni feriali.
Comunque, su era pieno di gente che pascolava nei prati; fungaioli, soprattutto. Cammina, cammina mi son trovata subito davanti un tipo sulla quarantina, tutto esagitato.
“HO visto un lupo! Stia attenta signorina! Tenga il cane al guinzaglio, mi raccomando!”
E io mi sono messa a ridere. Ma così, perché pensavo scherzasse! Sapete, no? Quando vai per boschi e ti dicono tutti:” Attenta ad andar per boschi da sola, che incontri il lupo!” Ora, io non amo incontrare gente e preferisco di gran lunga incontrare i lupi, perché ho scoperto negli anni che non sono fatta per stare in mezzo alla gente, mentre mi viene meglio stare in mezzo ai lupi, quelli veri. Soprattutto non amo incontrare gente quando giro per i boschi, che se ci giro da sola è proprio perché voglio stare un po’ per i cazzi miei, ecco!
E poi non capisco mai se e quando scherzano, questi veneti goliardici, e allora non so mai che dire. Oggi mi sono limitata a ridergli in faccia; una reazione come un’altra, forse un po’ stizzita. Mi sembrava una battuta banale ed il tipo mi sembrava invadete, ecco. Stavo già pensando per i fatti miei al percorso da fare e non mi andava di essere interrotta nelle mie meditazioni. Non ho sorriso, ho fatto una risata di quelle che vogliono dire: “Lasciami in pace che non ho tempo da perdere!” più o meno, comunque poco gentilmente. Ma questo qui, quando ha visto che non gli davo corda, ha insistito, ma proprio tanto!
“Non sto scherzando, ho visto un lupo! Mi creda! Proprio lì poco avanti, dove ci sono le manze! Non vada in quella direzione, la prego!!”

Ora, ammesso e non concesso che io vado dove cazzo mi pare e nessuno mi deve dire se andare o non andare in una certa direzione, se qualcuno mi dice che VERAMENTE ha visto un lupo a pochi metri, quello che faccio io è correre a vedere sto lupo! Che non è facile avvistarli, credetemi! Anzi, direi che vederli da vicino è una gran fortuna! Oggi poi mi ero portata pure la macchina fotografica per fare qualche foto; ero felicissima!
MI sono limitata a ringraziare per l’informazione e credo di aver salutato in modo frettoloso, perché sapevo che non c’era tempo da perdere e io ho un pessimo carattere, se non si fosse capito! Insomma, l’ho lasciato lì e mi sono diretta verso il recinto delle manze per cercare di capire dove poteva essere sto lupo. A ridosso del recinto c’è una zona boscata, con rade piante mature di abete rosso e subito alle spalle di queste piante c’è una vasta fratta di schianti che sale lungo tutto il pendio, provocata dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018.

La zona è già stata esboscata da più o meno due anni e vi crescono rovi e graminacee piuttosto fitte e alte almeno un metro; ho pensato che in un ambiente così, con un recinto di manze a pochi passi, non era poi così improbabile che vi fossero veramente dei lupi. Poi però ho visto il continuo via vai di fungaioli e mi son detta: “Se un lupo rimane qui, vuol dire che è molto affamato, o che è molto confidente ed abituato al casino di gente.” IN due minuti che sono rimasta lì a guardarmi un po’ attorno, sono passati quattro fungaioli, tutti facendo il giro del recinto delle manze.

“Hmmm…” mi son detta, “Mi sa che il goliardico scherzava! Mi ha presa per il culo!” Poi mi si fa incontro un altro tipo, piuttosto giovane e tutto trafelato che mi dice con una certa agitazione nella voce:” Signorina, non rimanga qui! Ho appena visto un lupo!” Eh, ma allora è vero!!” Mi son detta! “C’è qualcosa!” E sta volta ho deciso di indagare un po’, facendo qualche domanda, ma tenendomi i miei dubbi, vista la situazione effettivamente un po’ troppo incasinata di gente, perché l’avvistamento di un lupo vicino a un recinto di manze era anche verosimile.
Voi penserete che sono troppo sospettosa; ebbene, vengo da anni di allarmismi scattati per avvistamenti di orsi, lupi, sciacalli dorati, gipeti, condor, pantere, tigri del Bengala e boa costrittore, e credetemi: quando la gente si passa parola per una questione allarmante, se ne sentono di tutti i colori, perché se hanno visto un ramarro, alla fine se ne escono che hanno visto un’iguana, o un coccodrillo! Quindi prendo sempre con le pinze certe informazioni, soprattutto se le condizioni sono dubbie e non favorevoli affinché risultino vere; uno dei fattori preponderanti che mi mette il dubbio è sempre l’agitazione di chi riporta l’informazione.
La paura non è mai una buona consigliera, anche in questo campo, perché ti può far vedere un Bigfood quando in realtà hai visto una vacca Rendena! Mi son detta, ma sì, facciamo la prova del nove e vediamo che ne esce. HO chiesto al baldo giovane che caratteristiche avesse questo lupo, gli ho chiesto se era adulto, o se era un cucciolone, che colore avesse, in che direzione andasse; e lì ho visto il solito balenìo di caos negli occhi. Io fisso gli occhi e ascolto la voce, così mi faccio un’idea di massima, visto che non leggo bene le espressioni. Di solito ci prendo. La voce gli tremava un bel po’. Era davvero spaventato. La gente si spaventa per i lupi e poi va a bere il caffè alla stazione dei treni fra gli spacciatori; io non li capisco.
“Mah, non so il colore, non saprei… ho visto questa sagoma che se ne andava su per la fratta! L’ha visto anche il mio amico! Mi creda! Cadessi morto adesso!”
“Non dica ste cose! Che de sti tempi è meglio non dirle, mi creda!!”
L’amico di cui parlava era il tipo di prima, ho pensato. Di sicuro. Ok…, mi son detta, sta volta sarò gentile, perché vedo che sei seriamente spaventato e non mi stai prendendo per il culo! In realtà, ho pensato che entrambi avevano visto certamente qualcosa, ma che si trattasse di un lupo continuavo a crederlo improbabile con tutto quel via vai di gente, anche se non impossibile al 100 %.
“Va bene, la ringrazio. Andrò in altra direzione. Starò molto attenta, davvero. Buona giornata!”
E ho tagliato corto con quella che io chiamo “forma di cortesia”, quelle frasi che non danno appello o possibilità di replica, ecco. Il tipo è rimasto lì a guardarmi mentre andavo esattamente dove probabilmente si era mosso l’animale che avevano avvistato. Non ci credevo molto, ma poi, a terra, lungo il sentiero e a circa dieci metri più a monte del recinto delle manze, c’erano dei punti con del fango e ho trovato effettivamente le impronte di un canide.

Ed erano fresche, quindi me lo ero persa per un soffio!! Ho provato a seguire le orme, salendo lungo il pendio con cautela e guardandomi bene attorno e ovviamente tenendo il cane al guinzaglio; avevo comunque in programma di fare quel percorso lì, quindi ho sperato che fosse destino che oggi lo avrei avvistato. Il cane non avvertiva nessun odore e quello non era un buon segno. Sul fango c’erano anche impronte fresche di capriolo adulto e di piccoli di capriolo; con tutto quel caos di odori era difficile seguire una traccia, per non parlare di tutta la gente che girava.
Ho continuato a salire lungo il versante; mi son detta che se arrivavo in cima alla salita, dall’alto avrei avuto una visuale di favore, ma mi rendevo conto che avanzando, se anche lui, o loro fossero stati lì nascosti fra l’erba alta, difficilmente si sarebbero fatti rivedere. Ma tentar non nuoce, mi son detta. Lassù non c’era nessuna fauna a due zampe e finalmente mi sono sentita un po’ più a casa!
Cammina, cammina, come si dice nelle fiabe, in pochi minuti arrivo in cima al pendio, a nemmeno 500 metri dal recinto delle manze. Mi guardo attorno e sento che qualcosa si muove in mezzo all’erba. Mi fermo, ascolto. Il cane rizza le orecchie e annusa l’aria. C’è di sicuro qualcosa, mi dico. Aspetto, ferma. Aspetto ancora… niente. Non si muove niente. Non posso star qua tutta la sera, mi dico e riprendo a salire, lentamente. Il cane punta verso l’erba. mi fermo di nuovo e poi sento qualcosa che corre e smuove l’erba, ma in realtà ho visto del pelame rossiccio e mi sembra di aver notato la testa di un maschio di capriolo, ma non ne sono sicura. Niente. L’animale, qualsiasi cosa fosse, si stava allontanando nell’erba troppo alta per capire cosa fosse.
Mi rimetto a salire e arriviamo in cima, io e il cane. Incontriamo i cardi; io amo i cardi. Sono piante utilissime e molto belle. Faccio qualche foto.

Mentre siamo ferme a goderci i cardi, altro rumore fra l’erba, nemmeno tanto lontano, ma in una direzione diversa dalla prima. Salgo qualche passo lungo il versante, per cercare di capire da dove provenisse il fruscio. Difficile. Non si vede nulla!

Andiamo avanti, il cane un po’ agitato e sempre al guinzaglio, ovviamente. Arriviamo fino alla zona che spiana e cerco di capire guardando verso valle se c’è qualcosa che si muove in mezzo all’erba e poi, finalmente lo vedo. Vediamo se lo vedete anche voi. 🙂

Ce ne stiamo lì a goderci lo spettacolo. Il mio cane sa che quando ci son animali selvatici in giro, non deve fiatare. E’ diventata bravissima negli anni. Si siede e se ne sta tranquilla a guardare; mi guarda ogni tanto supplicante come per chiedermi: “Posso fare una corsetta e andare a giocare un po’ con quell’animaletto lì? Eh? Posso?”. 😀 😀 E comunque in queste situazioni, sta sempre al guinzaglio. Ci godiamo il momento e io faccio qualche foto, con un obiettivo minimo, che non sono ricca, io e non posso permettermi grandi cose, ma a me basta; anche se non porto a casa tutto quello che vedo in giro con una foto, me lo porto comunque nel cuore e va benissimo così. Le emozioni non hanno prezzo.



Il giro è continuato quando la capriola è sparita nell’erba alta, ma questa è un’altra storia. L’abbiamo fatta già troppo lunga. Chi ha letto fin qui, è una persona tenace e di pazienza! 😀
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