TRIBUTO ALLA FIABA!

ascolta la fiaba “La Rapa” dei Fratelli Grimm

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Ho già avuto modo di dirlo, ma questa volta lo voglio sottolineare: più mi addentro nel mondo dei testi fiabeschi, e più mi rendo conto di quanto siano simili ai testi sacri! (Ti vedo! Dì la verità, che pensi che sono blasfema!) Diversi livelli di lettura si sovrappongono e più vai in profondità e più ti devi necessariamente stupire di quanta sapienza e di quanta saggezza questi testi contengono. Insomma, io sono infinitamente grata a chi ha scritto le fiabe, a chi le ha divulgate! Rispetto e immensa gratitudine per questo stumento potente!

Sono dei veri e propri scrigni di informazioni! E ogni volta che le leggo ci trovo sempre qualche cosa di nuovo, di mitico, di nascosto e che non avevo notato nella lettura precedente. Ed i parallelismi con i Vangeli, con la Mitologia Classica, con le saghe e le raccolte di storie anche di paesi lontani, non si contano; sembrano scritti tutti da una stessa mano, o da una mano che dirige molte mani molto simili fra loro.

E anche questo fatto desta meraviglia, ma ci sono già più abituata, perché accade così anche con la Bibbia; storie che contengono storie, che a loro volta contengono storie e ogni storia è una risposta a un sacco di domande che fino a un momento prima non avevano risposte.

La parte relativamente difficile di questo viaggio magico è la concentrazione richiesta, affinché ci si possa addentrare in questi mondi nascosti con una chiarezza di visione limpida; una visione che non ti lasci quel senso di incompiuto, come se ci fosse qualche cosa che sai che va compreso, ma che non hai ancora afferrato.

Se rimani concentrata, prima o poi la risposta, le risposte arrivano da sole, quando meno te lo aspetti! Ed è una magia ogni volta! La vera magia! Sono come delle folgorazioni improvvise che ti arrivano mentre lavi i piatti, o mentre metti il guinzaglio al cane… di colpo ti arriva la risposta!

Prendo d’esempio la fiaba che ho pubblicato un giorno fa; quella dei Fratelli Grimm che si intitola “La Rapa”. E’ particolare il fatto che molte fiabe comincino con il parallelismo ricco/povero, come se ci volessero dire: “Guarda che ti sto insegnando qualche cosa sulla Vera Ricchezza, fai attenzione!” E io ci ho fattto attenzione, infatti, e il mio viaggio in queste tematiche legate alla possibilità di vivere una vita prospera è partito da qui: dalle Fiabe.

E la stessa fiaba racconta che per racogliere la ricchezza, prima devi seminare (vedi la parabola del seminatore ) e solo poi puoi raccogliere. E in questo caso il soldato, che ha voluto CAMBIARE mestiere e diventare contadino, per avere più Ricchezza, ha seminato bene e ha raccolto la sua fortuna. Ma la sua Ricchezza sono state le suescelte ed il suo modo di agire, o la ricchezza materiale alla quale lo hanno portato le sue azioni? Entrambe le cose; l’una sostiene l’altra. Ricchezza spirituale e ricchezza materiale camminano insieme; se manca l’una, manca anche l’altra.

E la Rapa stessa è un simbolo; il simbolo di qualche cosa che sta crescendo mentre noi non lo vediamo, perché è ipogeo, nascosto nel profondo, sotto terra, (nella nostra parte subconscia) ma che è il frutto del nostro lavoro, delle nostre azioni FATTE PRIMA di ottenere il risultato. La semina è come una preghiera efficace, l’espressione del desiderio (vedi la fiaba del pesciolino d’oro) perché implica una causa che porterà a una conseguenza. Questo in Natura accade sempre, ovunque. Non è solo una preghiera di richiesta; è un ATTO CONCRETO; ed è così che si prega!

Io uso le Fiabe come si fa con i Tarocchi; le scelgo a caso, a occhi chiusi faccio scorrere le pagine del libro e poi mi fermo, e mentre le scelgo faccio una richiesta e, udite udite: nella fiaba che poi leggo la risposta alla domanda che mi sono appena fatta, c’è sempre. Provate, se non ci credete! Faccio la stessa cosa con i Vangeli o con il libro dei Salmi! Mai fallito!

Ma loro, quelli che le hanno scritte, mica parlano solo di prosperità! Parlano però di come si può arrivare a vivere una vita degna, parlano del senso profondo della Vita, della Magnificenza che potenzialmente alberga in ogni individuo senziente (e che la maggior parte di noi ignora); parlano della forza immensa dell’Amore, della Compassione, dell’Equilibrio, della potenza del Pensiero e dell’ Immaginazione, del Buon Senso, della Saggezza, quella vera.

Parlano dell’importanza di riuscire a liberarsi dai peccati, ad essere puri, ma non nel senso bachettone che purtroppo pensa la maggior parte della gente; essere puri significa saper comprendere e saper compiere davvero la propria missione nella vita, liberarsi dai peccati significa fare quello che ti viene meglio e lasciar perdere le zavorre condizionanti che ti limitano! Insegnano a fare quel che va fatto, nel modo giusto. Insegnano ad essere Persone, Uomini e Donne. Ed è un peccato che non si leggano nemmeno più ai bambini, le fiabe.

Ma d’altronde, se le Persone sapessero queste cose, mica dovrebbero comprare pasticche per tenersi in piedi, mica dovrebbero rivolgersi a chi gli sistema i sentimenti una volta alla settimana, mica dovrebbero raccogliere i loro ragazzi che non hanno saputo essere forti abbastanza, dalle strade della disperazione. E tutto questo non farebbe comodo a qualcuno, ma salverebbe un mucchio di gente da se stessa, dalla propria ombra incontrollata.

Perché vedete, secondo me, le fiabe erano fatte per essere lette ai bambini, ok; ma secondo voi, chi è che legge le fiabe ai bambini, se non gli adulti? Quindi, il messaggio andava ai piccoli, che lo elaboravano nel loro subconscio mentre dormivano e crescevano più sani e consapevoli, liberi dalle paure ataviche e meno ataviche che albergano nelle menti e nel profondo dei più giovani oggi, perché oggi le fiabe non le legge più nessuno. Oggi i bambini si mandano dallo psicologo e gli si prescrivono gli psicofarmaci; così crescono deboli e indifesi e alla sera si vedono un bell’horror o qualche saga insulsa che parla di storiellesceneggiate male fra il romantico-melenso e l’attività edificante di succhiare il sangue al partner.

Ma d’altra parte, gli adulti che leggevano le fiabe ai più piccoli, le assimilavano a loro volta e a livello personale; e le nonne che raccontavano storie ai piccoli davanti al fuoco, ad ogni racconto ne beneficiavano anche loro prima di andare a dormire, ovvero nel momento in cui il messaggio alla mente subconscia arriva meglio e prima e così si facevano la loro terapia priva di controindicazioni. Le televisioni hanno spazzato via tutto questo! Il danno è incalcolabile e l’entità l’abbiamo potuta constatare proprio negli ultimi tre anni e mezzo! E’ bastata una brutta storia raccontata male e in modo reiterato per distruggere milioni di esistenze.

E come mai? Beh, oggi chesi fa? Oggi niente fiabe; niente raconti di gruppo umano, ognuno per sè, e oggi tablet, smartphone, televisione e pc acceso fino alla perdita dei sensi. Oppure si leggono le fiabe edulcorate, ovvero contraffatte, manipolate in nome del politicamente corretto, delle teorie di genere e dell’evitamento della parte cruenta che (sia mai!!) magari scuote le coscienze.

In realtà, le parti cruente presenti nelle fiabe SONO INDISPENSABILI e non hanno mai fatto morire di paura nessun bambino, non hanno mai creato mostri psicopatici (non so se si può dire altrettanto dei media che si danno oggi in mano ai bambini) e non hanno mai fatto perdere il sonno a nessuno! Semmai sono servite a rafforzare i caratteri, ad esorcizzare le paure, a prendere coscienza che la vita non è solo un gioco al luna park, ma che una soluzione si trova sempre!

I danni dell’evitamento dei testi utili a renderci persone migliori sono incalcolabili! Io auspico che la gente si renda conto in un’epoca prossima ad un risveglio (o a una Rinascita, come la chiamo io). E non parlo solo di fiabe, ma parlo anche dei testi legati ai miti, e dei testi sacri come la Bibbia, ma non solo la Bibbia (i testi sacri di tutto il mondo). Prendiamo in considerazione scrittori come Tolkyen, ad esempio; leggere Tolkyen è come fare un vero e proprio viaggio nel proprio profondo; lui ci ha messo tutto! E’ completo, illuminante, fantastico, mica solo un fantasy!

I giovani appassionati di Tolkyen, per me si salvano; gli altri, non so… Bisognerebbe vedere se c’è dell’altro che assurge alla medesima qualità fra le produzioni letterarie contemporanee. Forse Harry Potter, può darsi, ma non lo conosco abbastanza bene per potermi esprimere. Ho appena cominciato a leggerlo dopo l’appassionata recensione di Eleonora Bergonti (che saluto e alla quale mando tutto il mio affetto).

Tornando alla fiaba “La Rapa”, lo avete notato “L’appeso”? Ritornate all’ultima parte della fiaba, se vi va e ascoltate bene, o leggete cosa dicono questi scrittori dediti alle iniziazioni. Per chi non lo sapesse, “L’appeso” è uno dei ventidue arcani maggiori dei Tarocchi e in particolare è il dodicesimo; numero mistico cherichiama al numero degli apostoli, dei segni dello zodiaco, ai Cavalieri della Tavola Rotonda (altre storie, e altre saghe) e a un sacco di altri elementi presenti un po’ ovunque. Il numero dodici ricorre ovunque, anche nei nostri calendari, con i mesi dell’anno.

Vi raccontoquesto a dimostrazione del fatto che le Fiabe, non sono solo storielle per bambini; contengono una forza e una potenza inimmaginabile, per chi volesse leggerla e capirla, conoscerla e farla propria. Contengono tutto il non detto, il non palesato; e se si tengono nascoste certe cose, c’è sempre comunque un ottimo motivo, come dice il contadino allo scolaro che si fa appendere a testa in giù. I Grimm, come Collodi, come Aleksadr Afanas’ev, come Calvino e altri, non erano quello che si pensa; conoscevano i Tarocchi, la Cabala e sapevano bene come descrivere le cose affinché arrivassero nel modo giusto al nostro se profondo.

La figura dell’appeso, ve l’ho messa in alto… come ogni singolo arcano, è un mondo a sè e ve la racconterei, ma questa è un’altra Storia Selvatica ed il post è già fin troppo lungo, mi sa, ma mi auguro che questo mio tributo alla fiaba, riesca quantomeno a smuovere la curiosità di qualcuno e, per già non lo fa, ad avvicinarsi un po’ di più a questa “letteratura magica”.

VI LASCIO ANCHE IL LINK PER LA GUIDA ALLA RICCHEZZA, QUALORA A QUALCUNO INTERESSASSE CAPIRE COME SI FA A DIVENTARE RICCO 😉

26 risposte a “TRIBUTO ALLA FIABA!”

  1. Avatar Vittorio Tatti

    Ammetto di non aver mai colto così tanti parallelismi.
    Personalmente apprezzo le fiabe (quelle letterarie, non le versioni cinematografiche con il lieto fine a tutti i costi) per la morale a tratti crudele, ma verosimile e necessaria.

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Le fiabe non sono “morali”; sono come la Vita e ne rivelano tutti gli aspetti. Non sono buone e non sono cattive e nemmeno crudeli. Sono quello che sono, esattamente come noi.
      La cinematografia ha fatto danni irrepaprabili nel proporre le fiabe come dei raccontini contraffatti, spesso intrisi (quelli sì) di morale e “raccomandazioni”, oppure in epoca più recente, riducendole a dei filmetti fantasy; ma piuttosto che niente, può starci anche il nulla. Le vere fiabe sono quelle lette sui veri libri di fiabe… il resto è altra roba. I parallelismi si colgono a forza di leggerle… sono ovunque, non solo nelle fiabe quando si tratta di testi antichi. 🙂

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      1. Avatar Vittorio Tatti

        Ti devo contraddire.
        Non sarebba una fiaba senza la presenza di una morale, ossia di una distinzione tra cosa è giusto e cosa è sbagliato.
        La presenza di un antagonista e di un aiutante del protagonista conferma, inoltre, l’intento didattico della fiaba, che in una visione moderna culmina con l’apeoteosi finale della vittoria del bene sul male, anziché di una più verosimile tragedia.
        Alla fine è tutto riassumibile con lo schema di Propp.

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        Propp dice una sua verità che calza benissimo nel contesto sociale nel quale è vissuto, ma le fiabe sono ben altro, credimi; il bene e il male come viene inteso oggi in occidente, nella fiaba è opinabile; sfumano le dualità e sfumano anche le posizioni nero-bianco. Le interpretazioni superficiali possono darti ragione, le interpretazioni più profonde possono addirittura capovelgere le teorie di Propp. La morale è di una civiltà e la morale cambia, esattamente come si sfaldano le civiltà. Mentre le fiabe sono immortali e vanno ben oltre alle morali civili. Quello che oggi è morale, un tempo sarebbe stato considerato quantomeno da condannare. E le fiabe non hanno niente a che vedere con le morali di epoche recenti, o con qualche cosa che prima o poi finisce. La Natura è infinita e la vera interpretazione delle fiabe ti porta nell’infinito, non nella morale. .

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      3. Avatar Vittorio Tatti

        Come puoi intuire dal mio gravatar, io tendo sempre al bianco o nero e mal concilio le sfumature con la mia personale visione della vita.
        Chi non sa decidere come schierarsi (bianco o nero) e sta nel mezzo, significa che delega a me il compito di decidere come etichettarlo.
        So che le sfumature esistono, ma con quelle non si va quasi da nessuna parte: i cambiamenti avvengono con il dominio del bene sul male o viceversa.
        Quindi considero la morale imprescindibile per una qualsiasi società che si definisca tale.

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      4. Avatar Elena Delle Selve

        Certo, capisco. Capisco la tua logica e la rispetto. 🙂 La morale è sempre esistita in ogni epoca e in ogni società; è cambiata spesso, seguendo il cambiamento delle usanze, delle culture, delle evoluzioni sociali. UN tempo era immorale che una donna indossasse i pantaloni, ad esempio, o che portasse i capelli corti. Oggi è la norma. UN tempo era immorale che un uomo si vestisse da donna, oggi è la norma.
        Ma le fiabe sono sempre le stesse, da moltissimo tempo; 🙂 le fiabe vanno oltre la morale. Poi, ogni epoca può calare la morale del momento su qualsiasi cosa, questo è pacifico, comprese le fiabe; ma l’essenza vera dei testi antichi, rimane immutata e, ripeto, la fiaba è impermeabile alla morale.
        Quelli che non si schierano io li chiamo ignavi e non li stimo, ma nemmeno mi permetto di giudicarli. MI limito a tenermene lontana. 🙂 Io non amo le eitichette, anche se capisco che servono a vivere in una società strutturata. Il bene e il male sono in perenne lotta; se osservi la Natura ti rendi conto che non c’è tregua, mai. E non c’è mai una vincita dell’uno sull’altro; possono sserci delle battaglie vinte, delle tregue più o meno lunghe, ma la lotta è sempre in atto. Ed è così che deve essere; l’equilibrio universale si fonda su questo. Basta guardarsi dentro per capire bene queste dinamiche. 🙂

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      5. Avatar Vittorio Tatti

        Io distinguerei Natura da Umanità.
        In Natura vedo solo un delicato equilibrio che si sorregge da sé.
        L’Umanità interferisce su questo equilibrio ed è, soggettivamente e oggettivamente, il Male.
        Il fatto di essere io stesso umano non mi impedisce di attribuire colpe: l’accetto come verità inconfutabile.

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      6. Avatar Elena Delle Selve

        E’ una visione interessante, la tua. Noi abbiamo un corpo fisico che sottostà alle Leggi Naturali; ne è prova concreta la forza di gravità. Siamo costituiti di cellule, tessuti, organi, esattamente come gli altri esseri vivienti presenti in Natura. Ne deduco, che siamo, almeno in parte e in modo comprovato, parte della Natura. Posso concordare sul fatto che l’Essere Umano possiede qualche cosa che gli altri esseri viventi non hanno, ovvero la facoltà di pensarsi, mentre pensa; questo ci contraddistingue. La nostra mente è diversa ed ha delle potenzialità in più che noi possiamo scegliere se usare, o non usare, se usare in modo costruttivo, o in modo distruttivo. Tendiamo a vedere solo l’utilizzo che si fa delle nostre menti in senso distruttivo, ma è solo una faccia della medaglia. Il fatto che ci focalizziamo sul distruttivo, non significa che il costruttivo che mettiamo in campo non esiste. Anche la visione negativa della nostra condizione è distruttiva, secondo l’assunto che dice che siamo noi a creare la nostra realtà con i pensieri che mettiamo in campo. Pensiamo alla nostra estinzione? Contribuiamo a creare la nostra estinzione. Pensiamo di essere il male? Bene, mentre lo facciamo, contribuiamo a rafforzare il male, lo creiamo nella nostra mente, lo sentiamo, lo viviamo emozionandoci, quindi lo creiamo. Le colpe, o il senso di colpa, non ha mai salvato il mondo da chi lo ha provato e tantomeno ha salvato chi lo ha provato. E personalmente, anche qui, le verità inconfutabili per me sono confutabili, sempre. 😀 😀 Penso che non abbiamo molti punti che ci accomunano, in questo. 😀 🙂 Ma io rispetto la tua visione; se è così come’è, avrai le tue buone ragioni.

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      7. Avatar Vittorio Tatti

        Essere biologici ci rende automaticamente parte della Natura, da intendere come entità astratta che non ha alcun fine se non preservare se stessa?
        Dal momento che abbiamo molti fini, quasi sempre tendenti a sfruttare e sottomettere questa fantomatica Natura, mi sembra che ci ponga più nella posizione di una “sfortunata conseguenza del caso”.
        Attribuirci facoltà che altri animali non hanno (o che la Natura non aveva interesse a instillare anche in loro) non ci rende naturali, ma boriosi e arroganti; e la nostra parte distruttiva è segno che il nostro tanto decantato intelletto superiore non riesce a compiere un necessario balzo evolutivo.
        Forse dovremmo ricordarci che, se non fosse stato per un asteroide, a quest’ora la Terra probabilmente sarebbe ancora dominata dai dinosauri o da una loro evoluzione.
        E conferma che l’Antropocentrismo e la Natura stanno agli antipodi per un’evidente inconciliabilità d’intenti.

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      8. Avatar Elena Delle Selve

        NOn ho elementi sufficienti per poter dire con certezza quali fini ha la Natura; non conosco personalmente il Creatore primo, per poterglielo chiedere e rimango nella sfera del dubbio. 😀
        C’è un’unica nota positiva nel tuo commento, se posso permettermi; quel “quasi”, riferito ai fini che tu dici essere “nostri”. Ebbene, io come molte persone che conosco, non mi riconosco in quello che dici; non ho fini di sfruttamento e di sottomissione. Non rientro nel tuo “plurale” e nemmeno nel tuo “noi” o “nostro”. Non li uso mai questi termini. E personalmente io mi sento “naturale”, ovvero parte di questa Natura che mi comprende.
        Tu puoi non sentirti così, puoi sentirti “altro” dalla Natura e io lo rispetto.
        Non mi sento nemmeno boriosa, e arrogante. 🙂
        E nel tuo “nostro”, ribadisco, io non rientro. E sono più che certa che non vi rientrano moltissime persone che conosco bene.
        Quindi, perché usi il plurale quando parli?
        Tu ti riconosci in questo “noi” tanto distruttivo e negativo che descrivi?
        La memoria di epoche preistoriche non penso sia ciò che mi serve per sentirmi più umile, se è questo il tuo intento, anche perché io non c’ero, non so se è una storia vera (e non è importante che lo sia o meno) e nel presente non può fare alcuna differenza. 🙂 Io amo la Vita, la rispetto e lotto a modo mio per rispettarla. Trovi questo mondo di un’incommensurabile bellezza. Ovunque.
        Non provo rabbia e rancore nei confronti di nessuno e mi sento Natura, anche se questo non appartiene alla tua visione della Vita che, ripeto, rispetto pienamente.
        E non ultimo, ribadisco che l’immensità e l’infinito si possono contemplare in Natura, e anche nelle fiabe, ma solo se guardi la Natura (e le Fiabe) con gli occhi ripuliti dalla fuliggine di una visione negativa del tutto, perché la fuliggine impedisce di vedere.
        NOn è tutto come ce lo raccontano le televisioni, i media e gli scienziati dei talk show! Anzi, direi che quella è proprio una storia falsa. Le informazioni vanno prese sui testi e soprattutto dalla realtà che incontri ogni giorno nel tuo piccolo, con una certa dedizione; personalmente mi guardo bene dal prendere tutto ciò che oggi viene diffuso dai canali ufficiali come oro colato, perché è tutt’altro.
        Ora, le tue affermazioni sul conto della speciedi cui facciamo parte, ti chiedo, da quali informazioni derivano? Da quali fonti? Hai dati certi in merito a quello che dici, o riporti cose che hai sentito dire da altri? E se è così, le hai verificate? E fino a che punto sono verificabili? 🙂
        Da quali verità prendono vita? E chi ha diffuso queste “verità”?

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      9. Avatar Vittorio Tatti

        La verità sulla quale mi baso è di fronte agli occhi di tutti: bisogna avere solo l’onestà intellettuale di riconoscere nella nostra presenza un danno irreparabile nei confronti della Natura.
        E accettare una pandemia come il vero e unico vaccino naturale che avrebbe potuto finalmente curare la Terra e anche la Natura.

        Curioso che metti in dubbio l’esistenza dei dinosauri (che hanno lasciato tracce incontrovertibili della propria presenza sul pianeta) ma accetti passivamente quella di un ipotetico Creatore.
        Però si spiega anche perché giustifichi ogni abominio commesso dagli esseri umani: se fossimo cattivi noi lo sarebbe anche Dio.

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      10. Avatar Elena Delle Selve

        La verità della quale parli è di fronte agli occhi di chi? Tuoi? Miei? Delle persone che conosci? O anche questa è un’informazione generica che ti ha dato qualcuno?
        E su quale verità ti basi, allora? Su quella che prendi dalle televisioni e dai social, o su quella che vivi nel tuo quotidiano?
        E quali danni perpetrati dalla nostra specie, diretti e visti con i tuoi occhi puoi elencarmi?
        Che orrori hai visto per parlare di quello che definisci tanto devastante?

        IN merito alla tua affermazione sulla questione pandemica, mi riservo di eclissare; la morte di chiunque, non si auspica mai, per nessun motivo.

        Io non ho messo in discussione nulla, credimi. Vicino a casa mia ci sono delle impronte nella roccia; mi hanno detto che sono di un dinosauro. E io posso crederci o non crederci. Sono libera di farlo. 🙂
        Io non accetto e non credo a nessuna idea; questa è un’idea che mi sono fatta io, perché da qualche parte deve essere partito il tutto.
        Io lo chiamo Creatore Primo, tu puoi chiamarlo come pensi sia meglio.
        Ma è una mia idea e non la impongo a nessuno.
        Io non ho mai giustificato nessun abominio; queste sono parole tue, che mi attribuisci.
        Sono consapevole che avvengono cose anche orribili nel mondo, ma io non le ho mai vissute.
        Tu hai mai vissuto da vicino un abominio? Un abominio diquelli di cui parli?
        E io non so se “Dio” come lo chiami tu è buono o cattivo, perché sei tu che ne parli ed è una tua idea. E non so nemmeno se è vera questa strana frase che dici, sulla cattiveria nostra in realzione con quello che chiami Dio. Non ho elementi per poter capire cosa intendi, visto che sono idee tue, queste. O di altri, che non conosco.

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      11. Avatar Vittorio Tatti

        Quindi cambiamento climatico, inquinamento, guerre, crisi energetica, speculazione economica, antropocentrismo e via dicendo non sono per te elementi sufficienti per attribuire qualche colpa all’umanità?
        Viviamo nello stesso pianeta, all’indirizzo Sistema solare interno 3, giusto?

        Le tue giustificazioni sono la ridefinizione stessa di morale, che reinterpreti in modo che non interferisca troppo con l’atto umano e non tenda né a punirlo né a definirlo cattivo.

        Ho scritto Dio perché pensavo che per te fosse sinonimo di Creatore.
        A me non importa, visto che sono ateo agnostico e, come scritto in un commento precedente, considero la presenza umana una sfortunata disattenzione del caso.

        Ti dirò una cosa: molte tue risposte, nella loro cinica mancanza di attribuzione di responsabilità, mi danno l’impressione di conversare con ChatGPT.

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      12. Avatar Elena Delle Selve

        Di tutto l’elenco che fai, ti posso dire che ho un’esperienza diretta in Natura da oramai più di 40 anni; mi baso su quella e non trovo motivi per allarmarmi.
        Tu su cosa ti basi? Sulle televisioni, sui media? Sui programmi dedicati? Su chi propone manifestazioni di piazza? Su chi vende auto elettriche, o su chi produce pannelli solari e pale eoliche? Tutta roba che non si sa come smaltiremo e se può essere smaltita.E le informazioni che hai, da dove ti arrivano? Chi le produce? Chi le diffonde? Per quali fini? Te le sei mai fatte queste domande?
        Parli di quella crisi energetica creata dagli speculatori? E’ di questo che parli? Di chi ha in mano le copagnie che trasportano gas e luce nelle case della gente e alzano i prezzi con la scusa pandemica o delle guerre? Ma tu li conosci i veri meccanismi che hanno creato la crisi energetica? Derivano da me, o da te? Da chi paga le bollette o da chi fa i prezzi delle materie prime?
        E allora perché te la prendi con chi subisce? Io consumo come una lumaca. Vuoi dirmi che la colpa della crisi energetica è mia e di quelli come me che pagano le bollette, o di chi la costruisce a tavolino, occultando possibilità, tecnologie e risorse diponibilissime per poterla risolvere, ammesso che sia reale? 😀 😀 😀
        NOn ti rendi conto che ti stai schierando contro i tuoi simili, facendo il gioco di chi ti manipolizza?! 🙂

        La speculazione economica? E tu cosa fai nel tuo piccolo per evitare la speculazione? Stai lavorando per costruire un’azienda, per creare economia, per dare lavoro a qualcuno? O ti limiti a dare la colpa all’umanità, della quale fai parte, di tutto quello che ti raccontano le televisioni, i social e i giornali ogni giorno?
        I retroscena te li sei mai andati a studiare?
        Ti sei mai preso un libro di economia in mano, per capire le dinamiche dei mercati mondiali, le reali responsabilità di chi sono?
        E allora perché continui a dare la colpa all’umanità, ai tuoi simili, a te stesso?
        L’umanità sei anche tu, mi spiace ricordartelo.
        Se l’umanità è un errore dovuto al caso, allora nche tu sei un errore dovuto al caso.
        Forse dovresti cominciare ad avere più considerazione di te stesso.
        Tu che cosa fai per poter dire: io sono meglio di voi?
        Ti lamenti. Fai poco ed è dannoso!
        Giudichi. Troppo poco ed è dannoso.
        Tu parli di “atto umano”.
        E’ un’espressione che vuol dire tutto e niente.
        Parli rimanendo sempre sul generico, senza citare le fonti dei tuoi pensieri, perchè non le conosci, non sai da dove ti vengono; adesso ti dico una verità che forse ti darà molto fastidio: la responsabilità di ciò che funziona e che non funziona nella tua vita, nella tua vita personale, intendo, è solo tua, di nessun altro.
        Non è mia, che parlo di fiabe, non è della crisi energetica, non è della speculazione economica, non è del tuo dio o del dio di nessuno! Solo tua! Tu puoi crearti una vita degna o continuare a lamentarti di una vita preconfezionata, fasulla che ti propinano ogni giorno televisioni e media.
        Questa è la verità; e lo è per te, per me e per tutti.
        Non ti piace sentirti direttamente responsabile?
        Preferisci dire che i responsabili sono gli altri, l’umanità, i bifolchi che non vanno alle manifestazioni della Greta?
        Allora ti invito a leggerti una fiaba ogni tanto; è quello che si fa con i bambini per cercare di renderli adulti e responsabili. 🙂
        La fiaba di Hansel e Gretel originale, può farti molto bene, viste le tue innumerevoli e ataviche paure.
        E io non conosco Chat GPT, mi spiace, quindi mi riferisci cose che non appartengono al mio mondo.

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      13. Avatar Vittorio Tatti

        Non mi sono mai tolto dal gruppo di umani che meriterebbero l’estinzione.
        La meritiamo in quanto specie, punto.
        Tutti gli elementi da me chiamati in causa hanno un solo responsabile: l’antropocentrismo.
        Siamo in troppi, consumiamo troppo e male, oltre a elevarci indegnamente specie meritevole di diritti sulla Natura e quasi mai di doveri.
        E un singolo, per quanto possa essere ben intenzionato, non può rimediare ai danni provocati dalla schiacciante superiorità dei propri simili privi di coscienza, buon senso e, mi sento di aggiungere, un intelletto degno di questo nome.
        Ma se al Creatore le cose stanno bene così…

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      14. Avatar Elena Delle Selve

        Beh, tu cosa puoi fare? Se puoi fare qualcosa, intanto fallo! E pensa a quello che puoi fare tu, non a quello che che NON puoi fare. O a quello che dovrebbero fare gli altri.
        Tu non hai potere su quello che fanno o non fanno gli altri; l’unico tuo potere si limita a te stesso, ma se non lo metti in atto, non saprai mai quanto può fare la differenza.
        Abituati a smettere di lamentarti, tanto per cominciare. Quando ti lamenti dai in mano il tuo potere ad altri, a quelli contro i quali ti lamenti. Il tuo potere tienitelo per te e usalo! Chi si lamenta spande veleno, non cresce e ipedisce agli altri di crescere. Lamentarsi con rabbia è come spandere diserbante in un prato; ammazzi tutto! Anche te stesso.

        Abituati a smettere di giudicare gli altri:
        Il giudizio non è costruttivo ed è estremamente dannoso; quando giudichi il prossimo, giudichi anche te stesso; è una pessima idea.
        Ti toglie energie, ti toglie potere.
        Le enegie ti servono per contribuire a costruire un mondo migliore.
        Non sprecarle passando il tempo davanti alle televisioni, sui social o con le chat a incazzarti con tutti.
        Comincia a pensare alla tua vita personale come qualche cosa che può fare la differenza per te stesso e per gli altri; incanala lì le tue energie. Smetti di essere arrabbiato con il mondo, perché la rabbia ti svuota dentro, non fa crescere niente di buono, la rabbia! Tu devi coltivarti qualcosa di sano dentro, non porcherie mediatiche asimilate sui social!
        Solo così puoi darti un senso, renderti utile, creare un mondo che ti piace.
        Comincia da te e lascia perdere chi ti vuole vendere merda mediatica!
        Informati da solo, leggi, studia, viaggia, guardati attorno e tieniti la mente libera!
        il creatore, del tuo mondo sei tu, se te ne prendi la responsabilità

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  2. Avatar kagould17

    Interesting post Elena. I agree that a good fairytale, lesson, parable or moral story should benefit both the reader and the listener, even if only subconsciously. Many times, we grow up with an idea or moral we do not recall hearing or learning. It is only later, when we see or recall the story again that some may get it. Nowadays, a lot of stories (movies/shows/etc) show bad people being rewarded for bad behaviour and this may be what many are learning now. Only, with all the graphic visuals, we no longer have to think and many do not think, they simply absorb. Happy Wednesday Elena. Allan

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Unfortunately you have spoken many truths, Allan, about the contemporary world. Today books seem to have gone out of fashion, at least in our country. And people rely on communication tools that aren’t always reliable. The Internet is an immense, infinite source of information and is a magnificent and very powerful tool, but I don’t think people have the necessary awareness to escape certain manipulation mechanisms, unfortunately. The more powerful the weapons we have in hand, the more we need to know and know how to use them in the best possible way. The subconscious is the part of our mind that regulates reality; if we don’t know how to direct our conscious mind, wars and disasters arise. Today more than ever it is necessary to recover an ancient culture, which takes us back to a more human dimension. Thanks Allan. Your contributions are always timely and extremely interesting. 🙂

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  3. Avatar Nemesys

    Anch’io nelle fiabe per adulti ho sempre colto una certa spiritualità in chiave più poetica. Buonanotte 🌹

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Sì, Giusy, è presente in tutte le fiabe antiche. Poesia, Spirito e soluzioni concrete 😉 .

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  4. Avatar Blue Nihil

    Mi hai fatto tornare in mente una citazione del mio amatissimo Tolkien dalla sua raccolta di saggi “Il medioevo e il fantastico”: Il valore delle fiabe, quindi, secondo me, non lo si deve cercare pensando in particolare ai bambini. Le raccolte di fiabe sono, in realtà, per loro natura soffitte e ripostigli, che divengono stanze da gioco solo temporaneamente e localmente. I loro contenuti sono disordinati, e spesso alterati, una guazzabuglio di dati, intenzioni, e gusti diversi; ma tra di essi per caso di può trovare qualcosa di valore durevole: un’antica opera d’arte, non troppo rovinata, che solo la stupidità può aver ficcato in un angolo.

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Se tu fossi qui, ti abbraccerei, giuro!!! E’ esattamente di questo che sto parlando!! E solo tu potevi citare Tolkien!! Grazie!!! 🙂

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      1. Avatar Blue Nihil

        Grazie a te per difendere le fiabe, sono sempre troppo pochi quelli che lo fanno!

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        Cresceremo, saremo in tanti e faremo una grande guerra contro chi sta facendo sparire le fiabe dallavita dei più giovani!!! Te lo prometto! 😉 😀

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  5. Avatar Lobolopez
    Lobolopez

    ❤️

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