IO E GANDALF -Il sogno cinico di una sopravvissuta

ASCOLTA IL PODCAST

Stanotte ho fatto un sogno; nel sogno mi è apparso Gandalf e mi ha detto: “Non fatevi ingannare dai periodi festaioli; niente cambia dal prima 2023 al dopo 2022!” Si è fermato un bel po’ a chiacchierare e mi ha detto un mucchio di cose. E poi si è allontanato nelle nebbie, che se non erano le nebbie di Avalon, ci somigliavano molto.

Gandalf è entrato in cucina e si è messo accanto alla stufa, sfregandosi le mani; poi mi ha detto: “Non fatevi ingannare dalle date illusorie; il 31 dicembre differisce dal primo gennaio esclusivamente per via dei bilanci aziendali, ma le vostre esistenze, se non le cambiate voi, non cambieranno certo grazie a una data annuale progressiva”.

Io lo guardavo perplessa, penso, perché poi Gandalf, mentre si sedeva sulla poltrona ha continuato:

“Lo so, per gli affezionati ai buoni propositi di fine anno, a quelli che amano mettere un punto e a capo ad ogni primo gennaio (che poi questi punti e a capo alla lunga risultano sempre virtuali, empirici e fittizi) e per quelli che pensano di poter cambiare tutto da un 31/12 all’ 1/1, il mio può sembrare un discorso antipatico e cinico, ma non ci posso fare niente; io sono Gandalf e ho la sindrome dell’indifferente/refrattario alle date da calendario. Non mi ricordo nemmeno il mio compleanno, soprattutto da quando ho superato gli “ento”.”

Gli ho chiesto quanti anni avesse, ma non mi ha risposto. Ha continuato un po’ infastidito, al che ho capito che non era aria:

“Io mi regolo con le fasi lunari, con il sole (che ultimamente si vede però troppo poco e ha questo color magenta parecchio strano, hai notato?) e al limite con i solstizi. Il resto mi indispone, perché fa parte di quella cultura dedita alle “feste comandate”, che sono poi diventate le feste delle azioni commerciali programmate e a me non piace granché farmi comandare le feste e nemmeno il resto. Festeggio quando e se mi pare, in barba a quelli che vogliono controllare tutto!”

Così ha detto Gandalf e poi ha aggiunto: “…e poi ci si regala un po’ di romanticismo 😊, se si vuole mantenere salda la tramontana!” E ha messo su un disco jazz.

Io ho annuito, perché sapevo che aveva ragione… sul romanticismo, intendo. E Gandalf ha aggiunto, mentre era assorto e si ripuliva un’unghia con un bastoncino che aveva preso dalla cassetta della legna:

“Che a forza di spingere sull’allegro festaiolo andante, vi dimenticate di abbassare il volume e di muovervi con un po’ più di lentezza. Perché le festività spingono a correre, a fare, a occuparsi di pasti, regali, addobbi, relazioni più o meno forzate e vi fanno dimenticare chi siete e dove state andando… ammesso che prima delle festività ne avevate almeno una vaga idea!”

IO meditavo su quanto Gandalf mi diceva e intanto gli porgevo una tazza di tè, perché quando era entrato in cucina, si era scrollato di dosso la neve fresca che aveva sul mantello. Io ero piccola come uno Hobbit, a confronto, e lui alto come un gigante. Poi si è seduto vicino al fuoco, si è messo comodo, ha posato la lunga pipa e ha sospirato mentre girava il cucchiaino nella tazzina per sciogliere il miele e mi ha detto:

“Quello che vivete è un ritmo imposto, non è naturale; le festività, poi, sono quanto di più innaturale possa esistere! Non c’è niente di legato alla Natura nel modo in cui le vivete voi. Gli Hobbit inorridirebbero, te lo garantisco! Sarebbero feste naturali se si fosse sinceramente e sempre ben disposti, ogni volta che si addobba, ogni volta che si cucinano pranzi più o meno pantagruelici per parenti e amici, ogni volta che si corre per acquistare doni più o meno ragionati, o improvvisati, o fatti palesemente alla cazzo.”

Gandalf usa l’espressione “alla cazzo” e io prendo nota.

“Ecco, c’è qualcuno fra voi che si diverte e c’è chi lo fa con il cuore, pienamente immedesimato nel ruolo e nel clima veramente natalizio e a questi, beh, non so che dire; o sono talmente infognati nella farsa da non rendersi conto o sono degli ingenui. Poi, qualcuno può anche essere un consapevole, genuino festaiolo sinceramente natalizio, malgrado tutto, non discuto, ma quanti sono?!”

Mi scrutava con un occhio grigio più scrutatore dell’altro, per capire se avevo una risposta, ma io non ce l’avevo e mi sono stretta umilmente nelle spalle e allora Gandalf ha continuato:

“Io non faccio una critica a caso; io ho questo vago sentore di presa per il culo perché da quando cominciano le feste, fino alla fine della fatidica data del sei gennaio, io non sento altro che gente che si lamenta delle festività; tanto che mi chiedo perché festeggiano, perché vi immolate, perché vi prestate alla farsa e perché non la smettete di farvi manovrare come dei burattini pronti allo scatto ogni volta che parte il venerdì nero o il natale rosso!!!”

Ha deglutito due lunghi sorsi di tè ai frutti di bosco, prima di tossicchiare un po’. Poi ha fatto una faccia compiaciuta e ho pensato che il tè gli era piaciuto. meno male! Forse si addolcisce un po’, ho pensato. Infatti mi ha allungato la tazza perché gliela riempissi di nuovo. Riempio di nuovo anche la mia e gli passo il miele, mentre i gatti gli si fanno vicini e cominciano a strofinarsi sulle sue lunghe gambe. Sandokan gli salta in grembo, mentre Federico Secondo sale sullo schienale della poltrona e lui lo lascia fare. Solo con Gandalf i miei gatti sono così socievoli.

“In fin dei conti…”

continua Gandalf

“Io lo so il perché vi comportate in modo tanto dissennato: perché molti si illudono di trovare in questo tipo di festa, il senso della festa che avevano assaporato da bambini; ma gente, questa è una futile e infantile illusione!!!”

Io lo osservavo in silenzio e non potevo fare a meno di capire che aveva ragione. Lui bevve un sorso, appoggiò la tazza sulla pietra della stufa, guarda verso il fuoco mentre il gatto sulle sue ginocchia prende a fare le fusa e continua:

“Perché per sentire il Natale e le festività come le sentivate da bambini, prima di tutto occorre epurarlo da tutta sta zavorra merdosa e commerciale e solo poi ne possiamo riparlare!”

Io mi stupisco un po’, perché non sapevo che Gandalf utilizzasse termini come “merdosa”… fatto sta che così disse. E aggiunse:

“E’ banale, no? Ma in quanti di quelli che si lamentano, onestamente parlando, sono disposti a rinunciare alla smania dello shopping pre-natalizio? Alla smania di competizione per avere l’albero più originale, la tavola meglio imbandita, le decorazioni più alla moda ed i regali più trendy, e gli acquisti al mercatino più in voga e attuali da poter pubblicare poi sui social?! Eh? Perché è una forma di dipendenza anche questa, sia chiaro!”

Aveva alzato un po’ il tono della voce e io pensai che era bene annuire, per rassicurarlo che stavo capendo e perché lo sentivo lievemente alterato. Un Gandalf alterato nella mia cucina poteva fare danni non indifferenti ed era meglio fare in modo di mantenere la conversazione, che poi era un monologo, su un piano sereno e tranquillo. Gandalf sembrò tranquillizzarsi un po’ e aggiunse:

“E ne parlo ora, perché quando tutto è finito, da parte vostra siete più propensi a capire, a fare un minimo di autocritica, anche in funzione dei conti in rosso che vi ritrovate e perché spossati dalla stanchezza, nauseati dalle abbuffate, dalle feste aziendali, stanchi degli approcci relazionali falsi e spesso interessati… salvo prestarsi per rifare esattamente tutto come da copione l’anno venturo!”

Gandalf alzò gli occhi al cielo, in un’espressione di rassegnazione e scuotendo la testa e i lunghi capelli bianchi. Bevve un altro sorso di tè e una goccia gli colò dall’angolo della bocca lungo la barba bianca; si ripulì con la manica della tonaca. Il gatto sbadigliò e lui gli fece un grattino sulla testa. La musica jazz era finita. Dopo qualche minuto di silenzio in cui si sentiva solo il crepitare del fuoco, Gandalf disse:

“Il senso di vuoto che vi lascia nell’animo tutto questo, non è sufficiente per far scattare un minimo di consapevolezza, secondo me, perché altrimenti non si spiega perché ci ricascate anno dopo anno, senza mai avere un minimo moto di ribellione, senza mai mostrare un po’ di amor proprio, un seppur minimo movimento di risveglio alla realtà!”

Gandalf sospirò, si prese la lunga barba partendo dal mento e l’accarezzò ripetutamente per tutta la sua considerevole lunghezza, mentre io stavo zitta, in attesa che continuasse; poi lui disse:

“In un anno ci si dimentica del disagio della fase post intossicazione da cibo e gli addetti ai lavori riprendono a rimettere in moto la giostra a partire da settembre, a volte anche prima, per rincoglionirvi ex novo.”

Gandalf aveva usato anche la parola “rincoglionirvi”; io presi nota.

“Una riprogrammazione annuale ben ponderata e oramai supercollaudata. Ma la colpa di tutto questo è solo vostra, sia ben chiaro; loro, gli addetti ai lavori, fanno solo quello che devono fare e sta poi a voi decidere se prestarvi o meno!! Il punto è che finché vi prestate, non avete il diritto di lamentarvi delle conseguenze, del vuoto, delle depressioni pre e post natalizie!!

E qui il suo sguardo si era fatto duro e mi stava fissando nelle pupille degli occhi, facendomi un po’ arrossire. Stavo meditando di rispondergli che io non mi lamentavo delle conseguenze natalizie, ma ci ripensai, perché lo vedevo decisamente cupo e non volevo provocarlo. Poi distolse lo sguardo e si mise a fissare le braci nel camino e aggiunse:

“Ma il punto è che quelli che si trovano spossati e lamentosi alla fine della grande maratona festalizia, non ce la fanno a svegliarsi, perché fra un anno si rifaranno prendere dalla foga generale, si faranno condizionare dagli spot, dal clima falso festaiolo costruito ad arte, dalle immagini colorate di oro e rosso porpora di nuovi piatti, di nuove ricette ad effetto, dalle lucette e dai glitter, dalle musichette; insomma, rientreranno nel loop dei luna park festaioli, quelli costruiti per far spendere, per far correre, per fare ridere e sorridere a tutti i costi, come tanti Pierrot col cappellino di Babbo Natale e con la morte nel cuore. Ne usciranno ogni anno più svuotati, nell’anima e nel portafogli!!”

Quello che mi stava dicendo Gandalf mi lasciava un tantino sgomenta, forse perché sapevo che in fin dei conti era tutto vero e aveva ragione. E aggiunse:

“E poi, molti bevono o si impasticcano, o fanno di peggio, perché lo vedono, lo capiscono che è tutto falso, ma almeno se si ubriacano, non ci pensano e le sostanze aiutano a far fronte; è così che si illudono, che pensano. Non sanno nemmeno più affrontare una festa senza calarsi qualche porcheria!”

Gandalf aveva la faccia schifata e io gli porsi il miele da aggiungere al tè, ma lui rifiutò con un gesto della mano e continuò con una voce più bassa, continuando a fissare la brace con gli occhi grigi:

“E così può andare avanti la competizione, il “voler fare meglio e più degli altri” e il “non voler essere da meno”. Tutto questo è davvero molto, molto triste, vero?” Io stavo per rispondere, ma lui non me ne lasciò il tempo e si rispose da solo:

“Sì, lo è! È terribilmente triste. Voi umani vi siete costruiti un mondo di merda, ammettetelo!!”

Gandalf dice anche la parola “merda” e io prendo nota.

“E a questo punto penso che siete masochisticamente votati al martirio, evidentemente! Vi piace fare gli schiavi! Vi piace soffrire e più soffrite e più vi comportate da schiavi! Questa è la verità!”

Stavo per ribattere, ma lui mi fissò negli occhi e quello sguardo mi ammutolì di nuovo. Poi sospirò a lungo, guardò un po’ il soffitto, una mano che accarezzava lentamente il gatto.

“Comunque sia, ho sentito dire da molti che “oramai e per fortuna anche per quest’anno è passata”, e presumo che fra di voi queste esternazioni critiche, ora si possano dire liberamente! Le puoi dire anche tu queste cose, domani, quando ti svegli. Le puoi dire senza essere tacciata per insensibile e cinica; no? E se anche pensassero che lo sei, non vedo che differenza farebbe per te. NO?! Non vanno molto di moda le Mercoledì ciniche e cattive?!”

Io annuii, perché effettivamente, mio malgrado dovevo ammettere che Gandalf aveva ancora una volta ragione.

“Cioè. se qualcuno pensa che tu sia un’insensibile e cinica, anche se siamo al sette di gennaio e tutto quello che riporteresti è palesemente vero, che ti cambia?! E pazienza, no? Ma magari avranno comunque da ridire, sai? Anche se tu fingessi che è stato un bellissimo periodo festalizio. Voi umani, su queste cose, non sapete nemmeno voi come la pensate, perché pensare vi costa fatica e allora fate un po’ così e un po’ cosà, a piacimento. Se anche per una volta tu prendessi posizione, non sarebbe poi male, non credi?!”

E io annuivo di nuovo, perché sapevo che era vero, che qualcuno che controbatte a queste osservazioni che, adesso che le avevo ascoltate da Gandalf, sentivo che erano sacrosante e vere più di prima, c’è sempre. E la verità però andrebbe detta, anche se è scomoda e poco allegra. Lui fece per alzarsi, poi ci ripensò e disse:

“Eppure li vedo tutti sfiniti, stanchi e potenzialmente pronti per una lavanda gastrica e allora non capisco… non capisco perché non le potresti dire serenamente queste cose! Magari le potresti pure scrivere da qualche parte. Così, come un manifesto annuale, un punto fermo un promemoria. Forse inutile, ma che cosa c’è di utile in questa vostra esistenza fatta di fuffa?!”

E io lì, non sapevo di nuovo che dire… insomma, non avevo molto da aggiungere e non potevo nemmeno controbattere. Me ne stetti zitta, sorseggiando l’ultima goccia di tè con gli occhi bassi. Poi Gandalf aggiunse:

“Potresti dirlo domani, che prima del 24 dicembre non si possono nemmeno paventare gli effetti nefasti delle festività, perché non è bello ricordarli alla vigilia e perché “non sta bene” ed è pericoloso, perché qualcuno ti potrebbe segnalare come sabotatrice di festività redditizie e favorevoli al mercato che, dopo anni di pandemie, si deve pur riprendere, no?! Ma domani che è il sette di gennaio, forse, non molti ci farebbero caso e potresti dirle ste cose… eh?! Sarà un dire probabilmente inutile, ribadisco, ma meglio di niente!”

Poi, Gandalf prese il gatto con gentilezza e lo appoggiò sulla poltrona, dopo essersi alzato. Fece un lieve inchino di ringraziamento, prese il suo lungo bastone, mise il cappello e uscì nelle Nebbie di Avalon e poi sparì. Io gli facevo ciao ciao con la manina. Non gli avevo chiesto nulla, eppure avevo mille cose da chiedergli. Si vede che non era il momento e confido che avremo altre occasioni. Poi mi sono svegliata e mi sono messa a scrivere.

Beh… anche lui, Gandalf, ha aspettato il sette di gennaio per dirci queste cose; e ci ha messo una bella musica di sottofondo…ha avuto tatto, no?

GRAZIE DI ❤

34 risposte a “IO E GANDALF -Il sogno cinico di una sopravvissuta”

  1. Avatar Raffa

    Che dire? Gandalf è molto saggio.

    Piace a 1 persona

    1. Avatar Elena Delle Selve

      Eh beh, sì… lui sì. 🙂

      Piace a 1 persona

  2. Avatar Narsulante

    Gandolf il bianco è sempre sul pezzo.

    "Mi piace"

    1. Avatar Elena Delle Selve

      Gandalf non era ancora il Bianco, quando è venuto a trovarmi. Era ancora il Grigio, ma è comunque sempre sul pezzo.

      "Mi piace"

      1. Avatar Narsulante

        Magari la prossima volta sarà il bianco

        Piace a 1 persona

      2. Avatar Elena Delle Selve

        NO, a me appare solo il Grigio; per parlare con il Bianco occorre avere un grado di evoluzione che ancora non ho raggiunto.

        "Mi piace"

      3. Avatar Narsulante

        Il grigio è comunque tanta saggezza.

        "Mi piace"

      4. Avatar Elena Delle Selve

        Certo… a ognuno il suo livello di comprensione; di più io non posso…

        "Mi piace"

      5. Avatar Narsulante

        Direi che il tuo è un livello alto assai.

        Piace a 1 persona

      6. Avatar Elena Delle Selve

        Gandalf non la pensa così…

        "Mi piace"

      7. Avatar Narsulante

        Ma Gandalf è saggio, saprà lui quando è il momento

        "Mi piace"

    1. Avatar Elena Delle Selve

      Non il vero Natale; solo quello farlocco che vivono quasi tutti.

      "Mi piace"

  3. Avatar coulelavie

    Spero non abbia chiesto la tua mano cercando di affibbiarti un certo anellino dorato… 🙂

    Piace a 1 persona

    1. Avatar Elena Delle Selve

      Chi, Gandalf? Non è il tipo! E io dal canto mio, non sono una Hobbit e lui lo sa; non affiderebbe mai l’anello ad un essere umano; lui è un saggio.

      Piace a 1 persona

      1. Avatar coulelavie

        Ehhh… Se penso che un tempo Il signore degli anelli era considerato di destra…

        "Mi piace"

      2. Avatar Elena Delle Selve

        NON hai capito: non è mai esistita una destra o una sinistra. Mai; ce lo hanno raccontato, ce lo hanno fatto credere e molti ci hanno creduto e ci credono ancora. Il teatrino è sempre stato tenuto in piedi per coltivare l’illusione di un sistema democratico che in realtà non c’è mai stato; e chi ancora fa commenti sul partitismo e ancora pensa secondo schemi di questo tipo, mi spiace doverlo dire, ma vive immerso nel sonno più profondo.

        Piace a 1 persona

      3. Avatar coulelavie

        Concordo. Posso solo aggiungere un appunto: un tempo c’era chi ci credeva, che ci fossero differenze tra destra e sinistra…

        "Mi piace"

      4. Avatar Elena Delle Selve

        …sono quelli che ci credono ancora e che sui social propongono le vignette satiriche che hano lo scopo di continuare una narrazione fasulla, più che di far sorridere con sarcasmo. Sono gli stessi che quando li senti parlare, ancora e sempre, mettono a confronto un politico fintamente di destra con un politico fintamente di sinistra. Sono gli stessi che parlano di Marx e di Togliatti, anteponendoli a Pound e Moro. Sai che c’è? C’è che un tempo forse anche i politici della prima repubblica ci credevano e cercavano di mediare, senza svendersi troppo e senza svendere troppo il Paese; poi, ad un certo punto, i politici sono diventati l’emblema del popolo già svenduto. Ed è stato allora che tutto si è rivelato nella sua raccapricciante verità. Ma la cosa triste, veramente triste, è che in tutto questo il popolo ancora non si è accorto di niente. Non le senti le grasse risate che fanno dietro alle quinte, mentre quelli che si sentono profondamente comunisti convinti piangono e mentre quelli che si sentono profondamente di destra piangono più dei comunisti? Non le senti le risate sguaiate di chi recita il teatrino da anni?

        Piace a 1 persona

      5. Avatar coulelavie

        Oggi come oggi tutti dovrebbero averlo capito. Ma non è così. Son troppo deficienti…

        "Mi piace"

  4. Avatar kagould17

    Christmas should never be about the stuff. It should be about time spent with family and friends and giving to others.

    "Mi piace"

    1. Avatar Elena Delle Selve

      How right you are, Allan! But we all know that it is the most exploited festival for commercial purposes ever; others follow, but none like this, unfortunately! Sooner or later, perhaps, humanity will realize and change direction. At least I hope so.

      Piace a 1 persona

  5. Avatar Sandro Dandria

    Dal mio punto di vista non ho mai considerato il primo dell’anno come un momento di svolta o cambiamento adatto a formulare buoni propositi.
    Per il tipo di attività che faccio quel momento è, in genere, settembre quando comincia la nuova stagione e comunque sono pianificazioni essenzialmente lavorative. Sono anni poi che non faccio e non ricevo regali tranne in due casi legati a due compleanni in famiglia ( uno è il mio). Gandalf ha perfettamente ragione solo è stato un po’ brusco e un po’ sboccato🤪🤪🤪. In fin dei conti si dice che con la gentilezza si ottiene tutto……( non è vero ma, almeno a Natale, si può credere un po’ alle favole, un po’, poco poco…..

    Piace a 1 persona

    1. Avatar Elena Delle Selve

      Io sono fermamente convinta che le favole sono vere; lo disse anche Calvino, non per niente. Ma il punto è che se tu dici alla gente la verità con gentilezza, oggi, se ti va bene, ti sputano in un occhio. Lui ci ha detto le cose come stanno nel suo modo poco gentile, perché è fatto così. La Verità è sempre dura da digerire, anche se ti viene detta con gentilezza. E non c’è molto tempo; a forza di fare i buonisti e i politicamente corretti, ci siamo mangiati il meglio delle nostre esistenze e non accenniamo a fare nessun passo indietro. Ad un certo punto, pure ai saggi e ai più pazienti girano le palle, è pacifico. Anche un dio dopo anni di stupidità umana s’incazza… hai visto no? Cosa ha fatto Giove nei racconti di Ovidio… ci ha spazzato via tutti. Prima di arrivare a tanto, sarebbe meglio che ci diamo una regolata, se non è già troppo tardi. 😉 😀

      Piace a 3 people

      1. Avatar Sandro Dandria

        Già. Il politicamente corretto è la madre, e anche il padre, di un sacco di cose che ci rovinano la vita. Odio il politicamente corretto. Per quello a volte un po’ di “metallo pesante” ,in senso musicale, ci vuole….keep on rockin’🤟🤟🤟🤟🤟

        "Mi piace"

      2. Avatar Elena Delle Selve

        Concordo!!! Pienamente. Dovremmo smettere di cadere nell’eterna tentazione di mettere tutto sul piano diplomatico anche quando ci sarebbe solo bisogno di una bella sberla sonora (virtuale, ovviamente); si possono dare delle sberle sonore anche semplicemente dicendo le cose esattamente come stanno, a costo di sfiorare lo scontro. Quando va fatto, va fatto; con criterio, ma se non si fa, si continua a trascinarsi nella melma ipocrita e melensa che ci zavorra da anni. UN bella scossa metallica sarebbe un toccasana, ora più che mai.

        Piace a 1 persona

      3. Avatar sherazade

        Abbiamo avuto il nostro Giove incazzato nel covid è stata fatta una bella pulizia un po’ alla romana ‘ndo cojo cojo, ci hanno raccontato che saremmo risorti meglio molto meglio di prima…. ti pare che sia successo in Ucraina in Iran e ovunque.
        Sono molto smaliziata Ma continua a praticare la gentilezza.
        Abbraccio ❤️‍🩹

        Piace a 1 persona

      4. Avatar Elena Delle Selve

        C’è chi nasce gentile e anche senza rendersene conto, lo è anche quando vorrebbe apparire più deciso; poi c’è chi nasce deciso, se così vogliamo dire, e appare poco gentile anche quando non vorrebbe esserlo. Purtroppo non so recitare come vorrei, perché altrimenti avrei imparato ad essere più diplomatica in quasi cinquant’anni di vita. Ci ho rinunciato, ma la gentilezza e la buona educazione non hanno nulla a che vedere con la chiarezza d’intenti e l’esigenza di dire le cose come stanno; le due cose possono andare bene insieme. Quello che non sopporto è la falsità fatta passare per buona educazione, o peggio, per finto buonismo. Tutto poi si può dire e tutto si può omettere di dire; ma forse in questo momento è invece il caso di parlare chiaro, che di gente che racconta frottole ce n’è già a sufficienza in giro.

        "Mi piace"

      5. Avatar sherazade

        Vorrei dirti che io continuo a pensare e dunque a comportarmi dando valore alla gentilezza che non consiste nel negare la verità, non essere chiari, ma appunto esprimersi rispettando anche l’altro da sé, spesso più becero o arrogante.
        Quanto al pensiero buonista con me sfondi una porta aperta Odio la falsità che esprime.
        Buona serata e grazie.
        Ps Ti prego di non pensare che il mio modo di chiudere con abbracci O una carezza ai nostri compagni pelosi sia manierismo “mieloso”, piuttosto preferisco dare fiducia senza pregiudizi 💚

        "Mi piace"

  6. […] 07/01/2023 Elena Delle Selve Lascia un commento IO E GANDALF -Il sogno cinico di una sopravvissuta […]

    "Mi piace"

  7. Avatar lezzy

    😎 … you’re something else, you know that. catch you later

    Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

Blog su WordPress.com.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: